I casi di tubercolosi in Europa diminuiscono del 5% l’anno dal 2002, una diminuzione troppo lenta che è metà del’obiettivo indicato dall’Oms, Organizzazione Mondiale della Sanita’. Lo afferma il rapporto annuale congiunto del Centro Europeo di Controllo delle Malattie (Ecdc) e Oms europeo pubblicato in vista della Giornata Mondiale del 24 marzo. Nel 2015, ultimo anno disponibile, i nuovi casi sono stati 60195, di cui il 30% in cittadini di origine straniera, il 65% dei quali in persone tra i 24 e i 65 anni, in maggioranza maschi. In Italia per lo stesso anno sono stati notificati 3769 casi, con un tasso che negli ultimi dieci anni e’ calato da poco meno di 8 a 6,2 casi ogni 100mila abitanti. Nel nostro paese sono di piu’ i casi segnalati in persone di origine straniera, circa 2mila.
“La Commissione Ue e’ impegnata a mobilitare tutte le risorse disponibili per aiutare i paesi europei a tener fede agli impegni – afferma il Commissario alla Salute Vytenis Andriukaitis – La tubercolosi colpisce i membri piu’ vulnerabili delle nostre societa’, e spesso coesiste con altre condizioni come l’Hiv”. Proprio alle coinfezioni con l’Hiv e’ dedicato il ‘focus’ di questa edizione del rapporto. La tubercolosi, precisano gli esperti, e’ la principale causa di morte nei sieropositivi. Nella regione europea dell’Oms tra il 2011 e il 2015 i casi di coinfezione sono cresciuti del 40%, arrivando a oltre 27mila di cui meno di un quinto trattati con antiretrovirali.