Esofagite: fattori di rischio, sintomi, diagnosi, cura e prevenzione

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L’esofagite è un’infiammazione acuta o cronica a carico della mucosa dell’esofago, dovuta alla risalita di succhi gastrici dallo stomaco. Tra i fattori di rischio: ernia iatale, regimi alimentari ricchi di grassi, obesità, consumo rapido dl cibo, posizione orizzontale dopo i pasti, infezioni, assunzione di farmaci (es. aspirina, fans, betabloccanti). SINTOMI: La sintomatologia dell’esofagite è alquanto variegata; fra i sintomi più frequenti vi sono la disfagia e l’odinofagia (sensazione di dolore mentre si deglutisce), sensazione che gli alimenti assunti facciano fatica a scendere lungo l’esofago, dolori toracici retrosternali, dolori allo stomaco, perdita dell’appetito, nausea, rigurgiti di saliva e vomito.

ESOFAGITEDIAGNOSI: Per verificare la presenza di esofagite il medico esegue innanzitutto un’anamnesi, ossia un colloquio approfondito con la persona, allo scopo di raccogliere informazioni in merito ai suoi sintomi e alla storia clinica e familiare. A questo punto può prescrivere un’endoscopia del tratto digestivo. Si tratta di un esame veloce e indolore. È comunque possibile somministrare una modesta sedazione, iniettando del sedativo per endovena e spruzzando un po’ di anestetico in gola per evitare il fastidio. L’esame si esegue introducendo nella bocca della persona (a digiuno) un tubicino, l’endoscopio, dotato di una piccola videocamera che consente di visualizzare l’esofago, lo stomaco e il duodeno.

In questo modo è possibile non solo individuare la presenza di eventuali infiammazioni o ulcerazioni, ma anche (in modo del tutto indolore) parti di tessuto che vengono poi analizzate in laboratorio. Il medico può anche richiedere una pH-metria, l’esame principale per diagnosticare il reflusso: misura il pH, cioè il livello di acidità dell’esofago. CURA E PREVENZIONE: Per la cura, il medico potrebbe optare per antiacidi da banco (es. bicarbonato di sodio e idrato di magnesio), antiacidi che contengono alginati, antisecretivi, antagonisti dei recettori h2 dell’istamina, inibitori della pompa protonica, antibiotici. E’ necessario adottare una corretta alimentazione e masticare lentamente e a lungo per favorire la digestione dei cibi ingeriti. Da evitare alimenti grassi, pesanti e acidi, fritture, cioccolato, caffè, tè, menta, aceto, succo di pomodoro, bibite gassate, alcool, insaccati e agrumi. Bevete molta acqua, prediligendo pasta, pane, carni magre, riso e frutta. E’ consigliabile tenere sotto controllo il peso corporeo, evitare gli indumenti stretti, sollevare leggermente la testata del letto.

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