Storie di madri, figlie, nipoti e sorelle che fanno la differenza: a casa, in famiglia e anche sul lavoro, impegnate oggi per cambiare e migliorare la Salute di domani. #FacciamoLaDifferenza è il regalo che per l’8 marzo Janssen Italia fa alle sue donne. Tante, pari al 43% del totale forza lavoro, al 50% circa del comitato esecutivo e al 70% degli addetti a Ricerca e sviluppo. Alla vigilia della festa delle mimose, la filiale tricolore dell’azienda farmaceutica del gruppo Usa Johnson & Johnson lancia a Milano una campagna che durerà per l’intero 2017. L’obiettivo è narrare le storie personali e professionali delle dipendenti, che saranno raccolte e raccontate da Luca Masia, autore televisivo, scrittore e sceneggiatore. Esempi virtuosi di dedizione femminile, fonte di ispirazione e strumento per valorizzare il ruolo chiave dell’altra metà del cielo.
La campagna #FacciamoLaDifferenza è realizzata in collaborazione con Mediamond Spa. Tutte le donne di Janssen saranno invitate ad aprirsi e raccontarsi su alcuni principi comuni di cura, maternità, concretezza e resilienza, che insieme descrivono la visione femminile della Salute. Masia sarà intervistatore, moderatore narratore, quindi le storie e i volti delle protagoniste verranno divulgati e raccontati su ‘Donna Moderna’ (magazine e sito) e sul portale di Janssen Italia (www.janssen.com/italy), in spazi dedicati al progetto. La campagna vuole essere inoltre un’occasione per informare le dipendenti sulle politiche di Janssen e J&J, e per recepire dall’interno suggerimenti e nuove idee su come ampliare l’offerta di benefit per le donne e la famiglia. Spiega Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, e presidente e amministratore delegato di Janssen Italia: “Salute e cura sono declinate al femminile. Quale settore più del nostro riceve e trae beneficio dalla presenza delle donne? Con #FacciamoLaDifferenza vogliamo mostrare come l’universo femminile abbia contribuito a concretizzare la mission di Janssen in questi anni”.
Masia si dice “molto felice di partecipare a un progetto di comunicazione così articolato e innovativo, basato sulla forza della scrittura come mezzo di ascolto, valorizzazione e condivisione. Non capita spesso – osserva – che un’azienda cerchi al proprio interno dei modelli di riferimento. Le donne di Janssen hanno molto da insegnare. Non solo ad altre donne, ma soprattutto agli uomini”. La sua vocazione rosa, Janssen la esprime mettendo “le donne al centro” con progetti e benefit dedicati già attivi. Fra gli esempi si citano “lo Smart Working, approccio di cui l’azienda è stata tra le prime promotrici in Italia, fin dal 2014”. O “l’Energy For Performance in Life, un programma ideato per fornire tramite corsi di fisiologia e nutrizione linee guida per gestire la propria energia personale e raggiungere performance ideali”. E ancora “Valore D di cui Janssen Italia è socio fondatore: un’associazione di aziende creata nel 2009 per sostenere la leadership delle donne e promuovere la diversità e il talento, fornendo strumenti e conoscenze necessari alla crescita professionale”. Accanto alle luci di quella che appare un’isola felice, restano però tante ombre.
Parlano i numeri: “Gli ultimi dati Istat (2014) mostrano come la violenza contro le donne, dentro e fuori la famiglia, sia un fenomeno ampio e diffuso. Sei milioni e 788 mila sono state vittime, nel corso della propria vita, di una qualche forma di violenza fisica o sessuale. E circa 4 milioni e 400 mila donne hanno dichiarato di aver subito violenza psicologia dal proprio partner, il 26,4% della popolazione femminile in coppia”. Per cercare di fare la differenza anche nella società, dal 2011 è operativo il progetto Artemisia, promosso dall’Assessorato alle Pari opportunità del Comune di Cologno Monzese alle porte di Milano, con il supporto non condizionato di Janssen Italia. Due i filoni principali: lo Sportello di ascolto da un lato, e dall’altro la promozione di iniziative culturali di sensibilizzazione sulla violenza di genere. “Si tratta di un progetto che fornisce un aiuto concreto alle donne vittime di violenza – evidenzia Dania Perego, assessore alle Pari opportunità di Cologno Monzese – Grazie al lavoro delle psicologhe e psicoterapeute, allo sportello Artemisia garantiamo un colloquio individuale pensato per dare voce al disagio, aiutando ad affrontare un percorso di rielaborazione del proprio vissuto. Il tutto nella totale riservatezza e segretezza, fondamentali per garantire l’anonimato e impedire eventuali ripercussioni”. Oltre allo Sportello, prosegue, “il nostro impegno si concretizza nell’organizzazione di attività di formazione e sensibilizzazione sul territorio e nelle scuole.
Lo scopo è fermare il fenomeno della violenza partendo da una rivoluzione socio-culturale che ha come principio ispiratore cardine il rispetto per la persona da ogni punto di vista”. Fra i contributi al pomeriggio di confronto a Palazzo Giureconsulti anche quello di Francesca Brianza, assessore lombardo al Reddito di autonomia e Inclusione sociale. “Come Regione Lombardia – dichiara – con la programmazione 2014-2016 abbiamo raggiunto 1.885 imprese e oltre 47 mila beneficiari (dati ottobre 2016). E questa mattina la Giunta regionale ha deliberato l’approvazione dei criteri per la definizione dei bandi per il finanziamento di progetti volti al potenziamento dell’offerta di servizi per l’infanzia e per l’adolescenza a supporto della conciliazione vita-lavoro 2017-2018, destinando 2,5 milioni di euro di Fondi europei sul tema conciliazione vita lavoro 2014-2020, che si aggiungono ai 3,5 mln di euro di Fondi regionali per il 2017-2018”.