Ricercatori italiani hanno scoperto simultaneamente ben cinque nuove particelle elementari. Si tratta di Antimo Palano e Marco Pappagallo, due ricercatori pugliesi del Dipartimento interateneo di Fisica di Bari e della sezione di Bari dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). La scoperta si e’ basata sull’analisi dei dati raccolti dal 2011 al 2015 da Lhcb, uno dei quattro grandi esperimenti in corso nell’acceleratore Lhc del Cern di Ginevra, dove e’ stato scoperto il bosone di Higgs. Le particelle scoperte sono degli “stati eccitati” di una famiglia di particelle chiamata Omega C. Nella storia della Fisica la scoperta simultanea di cinque particelle e’ un record da Guiness dei primati e, sotto il profilo scientifico, apre nuove prospettive nello studio della forza nucleare.
L’articolo e’ pubblicato sull’archivio generale di Fisica della Cornell dello Stato di New York e sara’ presentato alla stampa in anteprima mondiale domani a Bari, prima della conferenza internazionale “Recontres de Moriond QCD and High Energy Interctions” programmata in Val D’Aosta dal 25 marzo al primo aprile 2017. L’esperimento e’ frutto di una collaborazione internazionale di 769 fisici di 69 universita’ e laboratori di tutto il mondo e l’Italia, con 13 universita’, ha un ruolo di primo piano sia nella costruzione che nella direzione dell’esperimento e nella produzione di risultati di Fisica.
Gli autori della scoperta sono i fisici pugliesi dell’Universita’ e della sezione di Bari dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn): uno e’ Antimo Palano, professore ordinario di Fisica all’Universita’ di Bari, originario di Oria (Br), uno dei massimi esperti internazionali nel campo della Fisica delle alte energie, della spettroscopia e della ricerca di nuove particelle; l’altro e’ Marco Pappagallo, fisico di Molfetta (Ba) e cervello di primo piano rientrato in Italia dall’estero. Lavorava all’Universita’ di Glasgow nel Regno Unito quando un bando della Regione Puglia, FutureInResearch, lo ha fatto rientrare a casa. Tornato al Dipartimento interateneo di Fisica di Bari ha lavorato intensamente al progetto, mettendo a segno una delle scoperte destinate – secondo gli esperti – a cambiare la storia della Fisica delle particell