Grafene, il supermateriale che potrebbe rivoluzionare il mondo: enorme interesse scientifico e industriale

MeteoWeb

Promette di cambiare il nostro futuro grazie alle sue eccezionali proprietà. E’ il grafene, protagonista del quarto appuntamento del ciclo “La scienza e noi” organizzato da BrainForum per spiegare al grande pubblico l’impatto sul nostro quotidiano delle più avanzate ricerche scientifiche e tecnologiche. A raccontare alla platea del Piccolo Eliseo di Roma le meraviglie del “wonder material” Vincenzo Palermo, responsabile delle attività sui materiali avanzati dell’Isof-Cnr di Bologna. “Il grafene è un materiale sottilissimo, è un fogliettino di atomi di carbonio spesso un solo atomo, quindi è il materiale più sottile che c’è, più sottile di un atomo è impossibile. E’ stato scoperto abbastanza recentemente, poco più di 10 anni fa, e da allora ha suscitato un interesse enorme perché ha delle proprietà uniche. Meccanicamente è più robusto e resistente dell’acciaio, conduce cariche elettriche molto bene, è impermeabile ai gas”.

L’interesse scientifico e industriale per il grafene è enorme, proprio per le sue possibili applicazioni. Alcune già tradotte in prodotti sul mercato (il primato spetta alle racchette da tennis) altre di là da venire. “Grazie alle sue proprietà davvero uniche – spiega Palermo – il grafene può avere una molteplicità di applicazioni: per la meccanica, per l’elettronica, per le batterie ad esempio. La sfida che noi scienziati stiamo affrontando, anche a livello europeo, è trasferire le proprietà del grafene, uniche ed eccezionali ma che sono così buone solo a livello nanoscopico, in materiali reali. Quindi passare dal livello nanoscopico a quello macroscopico. Creare materiali compositi a base di grafene che possano permettere di avere aerei superleggeri e ultraresistenti, nuovi tipi di parti di automobili, batterie che durino di più, sensori ipersensibili per applicazioni biomedicali ad esempio”. Per trasformare la scienza in tecnologia ci vogliono tempo, denaro e gli sforzi congiunti delle menti migliori. Proprio partendo da questa consapevolezza la Comunità europea ha dato vita a Graphene Flagship, progetto da 1 miliardo di euro di finanziamenti della durata di 10 anni, che riunisce 140 istituti di 23 Paesi, tra cui l’Italia e di cui Vincenzo Palermo è uno dei fondatori. “Lo scopo di questo progetto è trasformare il grafene da una scoperta scientifica rivoluzionaria, quale è, a una nuova tecnologia che aiuti le industrie europee”.

Condividi