La chirurgia estetica cresce negli States (e segna il passo in Italia)

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L’utilizzo sempre più ampio del grasso e la chirurgia dell’area genitale femminile: sono queste – in quadro in crescita ma all’insegna della stabilità per quanto riguarda le procedure più eseguite – le principali novità della bellezza negli States targata 2016. Il dato emerge dall’ultimo studio statistico realizzato dall’American Society of Plastic Surgeons ASPS, la prestigiosa associazione scientifica di cui la Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica SICPRE è l’unica gemellata italiana. Nel 2016, complessivamente, negli States sono stati eseguiti 1.780.987 interventi di chirurgia estetica (+4% rispetto al 2015) e 15.411.829 trattamenti mini-invasivi (+3%). Le classifiche dei primi (*) vede come unica novità l’ingresso del lifting nella top five degli interventi chirurgici. Nessuna variazione, invece, per le prime 5 posizioni (**) dei trattamenti mini-invasivi, quelli per intenderci che non richiedono il bisturi.

Mastoplastica additiva al primo posto tra gli interventi più eseguiti
Negli Stati Uniti gli interventi più eseguiti nel 2016 sono stati la mastoplastica additiva (1° posizione, + 4%), la lipoaspirazione (+6%), la rinoplastica (+2%), la blefaroplastica (+2%) e il lifting (+4%), che nel 2016 è entrato per la prima volta nella top five scalzando l’addominoplastica.

La situazione italiana è sovrapponibile o si discosta da quella a stelle e strisce?
“In Italia non disponiamo di dati statistici attendibili – premette Paolo Palombo, presidente SICPRE -, ma sicuramente è difficile per noi parlare di crescita, alla luce dell’economia e del livello di occupazione del Paese”. Detto questo, il “polso” rilevato dalla società scientifica che raccoglie l’80% dei chirurghi plastici italiani tende a confermare il primato della mastoplastica additiva, l’aumento del seno con protesi. Una visione simile, ancora, è quella relativa ai più diffusi interventi di ringiovanimento, la blefaroplastica e il lifting, alla luce delle maggiori disponibilità economiche di chi ha almeno 45-50 anni e del sempre più diffuso desiderio di conservare un aspetto giovane e fresco, anche in età ormai matura. Se la classifica può essere per molti aspetti confermata, però, rimane un azzardo definire il nostro mercato in crescita. “Ed evidentemente non siamo gli unici in Europa – fa notare ancora Palombo -. Poche settimane fa, la British Association of Aesthetic Plastic Surgeons BAAPS, la società britannica che raccoglie i chirurghi plastici estetici, ha rilasciato i dati relativi al 2016, in calo addirittura del 40% rispetto a quelli dell’anno precedente. Noi non abbiamo avuto Brexit, ma siamo comunque molto distanti dagli States”.

Il grasso, che risorsa…
Il grasso negli ultimi anni è stato oggetto di una grande mole di studi scientifici. E l’analisi ASPS dimostra che è sempre più utilizzato nella chirurgia estetica. Durante lo scorso anno, infatti, sono aumentati gli interventi di lipofilling al volto (+13%), ma soprattutto ai glutei (+26%) e al seno (+72%). Naturale, sicuro e nella stragrande maggioranza dei casi disponibile (per eseguire un
autotrapianto di grasso è infatti necessario che il paziente disponga di depositi localizzati, ma in alcuni casi bastano pochi cc per ottenere il risultato), il grasso riscuote sempre maggior successo.
Chirurgia intima, la crescita degli States e l’impegno della SICPRE
Importanti le variazioni anche per quanto riguarda la chirurgia genitale femminile: nel 2016, negli States, questi interventi (ringiovanimento e miglioramento delle piccole e grandi labbra con lifting o infiltrazioni di grasso e filler) hanno infatti registrato un aumento del 39%. Anche se il numero di interventi relativi all’area genitale è esiguo (circa 12.000 casi) la decisione dell’ASPS di monitorare l’andamento di questa tipologia di interventi denuncia chiaramente che si tratta di un nuovo trend. “Il desiderio di sentirsi bene e a proprio agio in tutti gli ambiti della vita fa cadere i tabù e questo fa sì che, anche in Italia, la domanda di ritocchi genitali sia in crescita. Una volta di più, però, è fondamentale affidarsi a specialisti esperti”, dice Palombo ricordando la nascita, avvenuta in seno alla SICPRE circa tre anni fa, del Capitolo sulla Chirurgia Intima Femminile e Maschile, organo interno incaricato della formazione continua e della ricerca in questo ambito così particolare e in crescita.

* Chirurgia estetica – TOP FIVE 2016 negli States (dati ASPS)
Mastoplastica additiva (290.467, +4% rispetto al 2015)
Lipoaspirazione (235.237, +6%)
Rinoplastica (223.018, +2%)
Blefaroplastica (209.020, +2%)
Lifting (131.106, +4%)

Totale interventi di chirurgia estetica eseguiti nel 2016: 1.780.987 (+4% rispetto al 2015; -6%
rispetto ai dati del 2000)

** Trattamenti mini-invasivi – TOP FIVE 2016 (dati ASPS)
Tossina botulinica (7 milioni, +4% rispetto al 2015)
Filler (2,6 milioni, +2%)
Peeling chimico (1,36 milioni, +4%)
Depilazione laser (1,1 milioni, -1%)
Microdermoabrasione (775.000, -3%)

Totale trattamenti mini-invasivi eseguiti nel 2016: 15.411.829 (+% rispetto al 2015; + 180%
rispetto ai dati del 2000)

Totale procedure cosmetiche (interventi chirurgici e trattamenti mini-invasivi) eseguite
negli States nel 2016: 17.192.816

fonte:
American Society of Plastic Surgeons ASPS
https://www.plasticsurgery.org

Per consultare la ricerca completa:
https://d2wirczt3b6wjm.cloudfront.net/News/Statistics/2016/2016-plastic-surgery-statisticsreport.
pdf

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