Medicina, Acc2017: più donne per il futuro della cardiologia

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Non sono più sparuti gruppetti: la presenza di cardiologhe all’Acc2017, l’American College of Cardiology’s Scientific Session, si vede chiaramente nelle sale e nei corridoi del Convention Center di Washington, ma anche nell’elenco dei relatori e degli autori delle ricerche. Le cardiologhe qui però restano una minoranza. Forse anche per questo, per invitare le donne a fare squadra e a far sentire la loro voce, ma anche a non rinunciare a una carriera nel settore, che dalle specialiste presenti al meeting arriva un messaggio chiaro: “Più donne in cardiologia è meglio“. Ad affermarlo sono le dottoresse dell’Acc Women in Cardiology Section (Wic), che spiegano: “Vogliamo diventare una casa in cui possiamo stare insieme e sostenerci mentre continuiamo a batterci nell’interesse delle cardiologhe, e incoraggiare le giovani donne a scegliere una carriera nella medicina cardiovascolare“, afferma Claire S. Duvernoy, che guida il Wic Section Leadership Council. Una sezione che fornisce opportunità di formazione professionale e di crescita attraverso iniziative mirate e dirette alle cardiologhe. Le stesse specialiste non nascondo la difficoltà di gestire carriera e famiglia. “Ma quello dell’equilibrio tra vita privata e professionale è un problema per ogni essere umano, non solo per le donne – afferma la cardiologa statunitense Elaine H. Niggemann – Io penso sia possibile essere una cardiologa e mantenere un equilibrio tra vita privata e professionale: semplicemente occorre fissare dei limiti“. Niggemann ricorda una collega più giovane, che scelse un contratto senza chiamate notturne. “Può aver guadagnato meno, ma ha avuto la flessibilità che era importante per lei“. C’è poi la questione dei buoni maestri, “essenziali per scegliere la direzione di una carriera“, spiegano le professioniste di Wic, impegnate nell’assicurare alle colleghe più giovani una guida per ‘navigare’ nel campo della cardiologia, ma anche istruzioni e strumenti per gestire carriera accademica, pubblicazioni, social media ed esercizio della professione. Perchè, è inutile nasconderlo, “le regole del gioco ancora non sono uguali, e prima lo riconosciamo e ne parliamo, più contribuiamo a renderle uguali per uomini e donne“, spiega Sarika Desai, chair dell’Acc’s Arizona Chapter Wic Section. (AdnKronos)

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