Una mappa tridimensionale del ‘cuore matto‘. Contro la fibrillazione atriale, l’aritmia più diffusa con circa 400 mila casi in Italia e 60 mila nuove diagnosi all’anno, debutta al Centro cardiologico Monzino ‘Acutus’. “Si tratta di un nuovo sistema di mappaggio del cuore – spiega Claudio Tondo, responsabile di Aritmologia dell’Irccs di via Parea – che utilizza gli ultrasuoni per ricostruire l’anatomia cardiaca e identificare i circuiti elettrici critici, responsabili delle anomalie del ritmo più complesse”. Il Monzino è il primo ospedale in Italia a sperimentarla, sottolineano dall’Istituto del gruppo Ieo. Rispetto ai sistemi di mappaggio oggi in uso, che utilizzano il contatto di un catetere per esplorare la parete cardiaca e trovare i circuiti ‘impazziti’, la nuova metodica è più rapida e flessibile. Si avvale infatti di uno speciale catetere che si può gonfiare e sgonfiare, per assumere le dimensioni di una pallina che si posiziona in mezzo alla cavità cardiaca e da lì inizia a emettere ultrasuoni. In pochi secondi viene così ricostruita un’ecografia del cuore in 3D, con l’anatomia della camera cardiaca e la mappatura dei circuiti elettrici. “Con una velocità straordinaria – precisa Tondo – riusciamo a individuare in quali punti esattamente ha origine la fibrillazione atriale e quindi dove è necessario eseguire l’ablazione, la procedura che tramite catetere va a neutralizzare i circuiti critici. Insieme alla rapidità, anche la flessibilità di questa nuova tecnologia fa la differenza. Non di rado, infatti, accade che dopo l’intervento ablativo l’aritmia cambi il suo punto di origine”. Ma con la Acutus, “grazie alla guida ecografica del sistema, il cardiologo può effettuare subito una nuova ablazione senza ripetere la procedura di ‘mappatura per contatto’, che richiede molto più tempo”. “Abbiamo già eseguito una decina di casi con ottimi risultati – riferisce Tondo – e abbiamo avviato uno studio clinico per pazienti con fibrillazione atriale cronica. Siamo entusiasti delle possibilità che offre il nuovo dispositivo per migliorare il trattamento di una malattia così complessa e invalidante”. “Con la sperimentazione di questo sistema – conclude lo specialista – possiamo affermare ancor più a ragione che il Monzino è un riferimento nazionale ed europeo per l’aritmologia, e soprattutto possiamo assicurare ai nostri pazienti che troveranno qui la maggiore expertise e la più avanzata tecnologia oggi disponibili”. La fibrillazione atriale – ricorda una nota dall’Irccs del cuore – è il disturbo del ritmo cardiaco più comune nella popolazione, anche giovane, e rappresenta uno dei maggiori fattori di rischio per l’ictus. Chi soffre di fibrillazione atriale sente il battito del cuore diventare accelerato, caotico e può provare palpitazioni, stordimento, fiato corto e difficoltà respiratorie. Talvolta, tuttavia, il disturbo è asintomatico, e il paziente si ritrova a convivere con un rischio trombo-embolico elevato senza saperlo.