Se due indizi non fanno ancora una prova, la combinazione di due elementi può aiutare stilare una ‘classifica’ del rischio di una persona di contrarre – entro 3 anni – una malattia cronica, dal diabete alla demenza fino alla cardiopatia: ne sono convinti i ricercatori dell’Intermountain Medical Center Heart Institute di Salt Lake City, che hanno puntato su età e ‘classiche’ analisi del sangue di routine, come hanno spiegato all’Acc2017 (American College of Cardiology’s Scientific Session) in corso a Washington. Gli studiosi hanno scoperto che, combinando le informazioni delle analisi del sangue con l’età del paziente, si può ottenere un punteggio che indica il futuro rischio di malattie croniche. Questo punteggio, battezzato Ichron (Intermountain Chronic Disease Risk score), è in grado di predire entro tre anni l’arrivo di una prima diagnosi per le più comuni patologie croniche: diabete, insufficienza renale, coronaropatia, insufficienza cardiaca, demenza, cardiopatia e malattia cronica ostruttiva polmonare. Secondo la ricerca la predizione ottenuta con Ichron ha un’accuratezza del 77-78%. E la tecnica potrebbe rivelarsi un’arma potente in mano al medico di famiglia, molto utile in particolare negli Stati Uniti, dove la metà della popolazione adulta soffre di almeno una patologia cronica. Con un trend in aumento, secondo le stime, nei prossimi 10 anni. “Il nostro obiettivo era creare uno strumento clinico utile, efficace, semplice da usare e che non rallentasse il flusso di lavoro dei nostri medici“, ha sottolineato Heidi May, prima ricercatrice dello studio ed epidemiologa cardiovascolare del centro di Salt Lake City. May e il suo team hanno studiato una popolazione di uomini e donne che non avevano una storia di malattie croniche. Ichron è stato sviluppato con un gruppo di pazienti e testato su un altro gruppo, indipendente. Ebbene, fra le donne quelle con un punteggio medio di Ichron sono risultate 3 volte più a rischio di una diagnosi a tre anni rispetto a quelle con un punteggio basso. Mentre le pazienti con il punteggio alto avevano chance 11 volte maggiori di incappare nel futuro prossimo in una malattia cronica. Per gli uomini un punteggio medio voleva dire 5,6 volte più chance di una patologia cronica, rischio che schizzava in alto di 14 volte per chi aveva un punteggio elevato. “Speriamo che Ichron possa essere usato per identificare i pazienti ad alto rischio di una malattia cronica, che dunque hanno bisogno di una terapia personalizzata. In questo caso, ad esempio, un medico potrebbe pianificare controlli più frequenti e ravvicinati o un trattamento più aggressivo“, ha detto la studiosa. Un approccio che consentirebbe anche importanti risparmi nell’ottica della spesa sanitaria. Insomma, l’idea è quella di sfruttare al meglio la “medicina preventiva – ha concluso – per migliorare la Salute delle persone e controllare la spesa sanitaria“. Con dati semplici ed economici da ottenere, come un’analisi del sangue. (AdnKronos)