In riferimento al caso di un agricoltore che nel 2014 piantò mais OGM autorizzato dall’Ue nonostante un decreto interministeriale del 2013 ne vietasse la coltivazione in Italia, l’Avvocato generale Michal Bobek ha proposto oggi alla Corte di giustizia Ue la seguente conclusione: gli Stati membri possono adottare misure d’emergenza restrittive sugli OGM approvati a livello Ue solo se in grado di dimostrare l’esistenza di un rischio grave per la salute e l’ambiente.
La controversia si riferisce all’applicazione di vecchie norme sulle coltivazioni OGM in Europa: con la direttiva approvata nel 2015, i Paesi membri possono vietare la semina di OGM anche se autorizzati a livello Ue. L’Italia è tra i 17 Stati membri che hanno scelto quest’ultima opzione.