Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha espresso sorpresa per le proteste nel cantiere del progetto Tap di Melendugno: “Credo sia sempre giusto accettare le manifestazioni di dissenso, ma se rimangono in un ambito pacifico. Non mi pare, purtroppo, sia questo il caso“, si legge sul Corriere della Sera. “Come sempre in questi casi l’auspicio è che prevalga il buon senso: stiamo, ripeto, parlando di qualche centinaio di piante di ulivo che presto saranno di nuovo al loro posto“. “Ho l’impressione che si voglia trascurare il fatto che sono stati valutati 14 scenari alternativi, prima di concludere che la soluzione corretta era stata individuata a Melendugno“. “Si tratta di un’opera importante per un duplice motivo. Da un lato concorre a spingere il Paese nella direzione di un mix energetico più equilibrato, dall’altro il gasdotto è un’infrastruttura che rende l’Italia meno dipendente, per esempio, dal carbone. Vuol dire che il maggiore utilizzo di gas contribuirà a rispettare gli impegni assunti con gli accordi di Parigi sul clima“. “Se continuiamo a cavalcare le pulsioni più basiche, assecondando le piazze e i personalismi, ci ridurremo a perdere continuamente delle occasioni di crescita e di sviluppo. Ritengo di appartenere a una vecchia scuola di pensiero, secondo la quale un governatore regionale dovrebbe stare in ogni caso dalla parte dello Stato, pur facendosi carico delle rimostranze dei suoi cittadini“.
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Progetto Tap, proteste a Melendugno: il ministro Galletti, si rischia di perdere “occasioni di crescita e di sviluppo”
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