“Castelluccio non muore” urlavano gli agricoltori che, a bordo dei loro trattori, hanno manifestato a Norcia per chiedere di ripristinare al piu’ presto la viabilita’ verso l’altopiano, gravemente compromessa dal terremoto dei mesi scorsi. Al centro della protesta – una quarantina i trattori che hanno dato vita a un carosello intorno alle mura della citta’ di san Benedetto – la possibilita’ della semina della rinomata lenticchia di Castelluccio e la conseguente “fioritura” nella piana, con un’esplosione di colori che attira ogni anno migliaia di visitatori. “La Regione e’ al fianco degli agricoltori di Castelluccio di Norcia e di tutta la Valnerina colpita dal sisma. I soggetti preposti stanno lavorando per trovare soluzioni”, ha detto l’assessore regionale all’agricoltura, Fernanda Cecchini, presente alla manifestazione. “Ancora siamo vivi e siamo piu’ forti di prima”, urlava uno degli agricoltori che hanno dato vita al carosello di protesta. “Il nostro mondo e’ a Castelluccio e se ce lo tolgono ci fa male al cuore, ci devono riaprire le strade e darci la possibilita’ di tornare a casa”, ha detto Diego Testa, 20 anni appena compiuti. “Dobbiamo tornare perche’ dobbiamo seminare la lenticchia e salvare la nostra produzione, oltre che la fioritura”, ha sottolineato Ida Lanzi. A sostegno degli agricoltori anche i vertici di Coldiretti Umbria, a cominciare dal direttore Diego Furia e dal presidente Albano Agabiti, ed e’ stato proprio quest’ultimo a rimarcare la necessita’ “di ridare Castelluccio agli agricoltori e in tempi rapidi. Occorre trovare una soluzione alla viabilita’ – ha aggiunto – perche’ percorrere 90 chilometri con i trattori e’ impensabile”. In base a una proposta del Comune infatti, gli agricoltori di Norcia avrebbero dovuto raggiungere il Pian grande e il borgo di Castelluccio – completamente abbandonato dopo la scossa del 30 ottobre – con i trattori e le sementi, attraverso un percorso che avrebbe attraversato sia un lembo di Lazio sia delle Marche, l’unico attualmente disponibile e in completa sicurezza. Un tragitto ritenuto pero’ dagli operatori troppo lungo e tortuoso. L’assessore regionale Cecchini ha spiegato di aver “voluto testimoniare concretamente agli agricoltori della Valnerina e di Castelluccio la totale condivisione delle loro richieste. La prosecuzione delle attivita’ agricole in quest’area, come la semina della lenticchia, rappresenta una irrinunciabile necessita’ per l’economia locale e regionale”. La questione verra’ affrontata nuovamente nei prossimi giorni in prefettura in modo da concordare tempi e modalita’ con cui procedere alla semina. Nel programma redatto dall’Anas sono intanto previsti 4 milioni e mezzo di euro per i primi interventi necessari per la riapertura al transito della strada, la Provinciale 477. “Castelluccio non muore” ed attende. Pronta a riaffacciarsi alla vita con tutta la suggestione della sua fioritura.