Nell’ambito del seminario “Gli Italiani e i RAEE: dall’uno contro uno all’uno contro zero”, tenutosi presso l’Istituto Superiore Giovanni Caselli nel Parco di Capodimonte, è stata presentata la ricerca realizzata da Ipsos Italia per Ecodom e Cittadinanzattiva sui comportamenti degli italiani nella gestione dei RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), con un focus sulla Campania e su Napoli.
Al centro dell’indagine, condotta attraverso 2.121 interviste su un campione stratificato e casuale, rappresentativo dei cittadini maggiorenni residenti in Italia e selezionato in base a quote per genere, età, area geografica, e ampiezza dei centri abitati, il legame tra questi comportamenti e la conoscenza dei decreti che regolano in Italia il conferimento di RAEE.
Questa attività è normata dal decreto “uno contro uno”, che da giugno 2010 obbliga i venditori di prodotti elettrici ed elettronici al ritiro gratuito dell’apparecchiatura dismessa a fronte dell’acquisto di un nuovo prodotto equivalente, e dal nuovo decreto “uno contro zero”, che da aprile 2016 prevede la consegna gratuita dei RAEE di piccole dimensioni (inferiori a 25 cm) presso i punti vendita con superficie superiore a 400 mq (il servizio è facoltativo per i negozi più piccoli) senza alcun obbligo di acquisto.
Dopo la presentazione di Tiziana Toto, Responsabile Energia e Ambiente di Cittadinanzattiva, il Direttore Generale di Ecodom Giorgio Arienti ha illustrato il funzionamento del Sistema RAEE in Italia e i risultati dell’indagine commissionata a IPSOS Italia. Presenti anche il Prof. Ettore del Giudice, dell’Università degli Studi della Campania, e il Prof. Luigi Vanvitelli, della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base.
LA NOTORIETÀ DEI RAEE E IL LIVELLO DI RISCHIO PERCEPITO
A Napoli la notorietà dei RAEE risulta tendenzialmente maggiore rispetto a quella nel Sud Italia: il 58% degli intervistati li conosce bene o superficialmente (contro il 55% al Sud) mentre è il 42% degli intervistati a non conoscerli affatto (contro il 45% al Sud).
Il 48% del campione considera il livello di pericolosità dei RAEE elevatissimo, percentuale che a Napoli arriva al 60%. La percezione sul grado di rischio di questi rifiuti è legata, anche tra chi non li conosce, alle conseguenze dannose che il mancato trattamento può avere sul suolo, sull’aria e sull’acqua (71%), alla presenza di sostanze inquinanti contenute in alcuni componenti (50%) e al fatto che questi apparecchi non siano biodegradabili (49%).
CHI HA LA RESPONSABILITÀ DEGLI SCARSI RISULTATI DI RACCOLTA
Rispetto alla precedente indagine effettuata da Ipsos per Ecodom nel 2011, i cittadini italiani riconoscono di avere le principali responsabilità degli scarsi risultati di raccolta dei RAEE (in media il 35%). Nell’attribuzione di responsabilità seguono le amministrazioni pubbliche (30%): un valore in sensibile calo rispetto al 2011 (39%), che però nelle Isole arriva a quota 37%. Chiamato in causa anche il canale distributivo (13%), seguito dai produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche (11%).
NOTORIETÀ DELLA NORMATIVA SUI RAEE: DECRETO UNO CONTRO UNO E UNO CONTRO ZERO
A Napoli la conoscenza del decreto uno contro uno appare più diffusa rispetto alla media nazionale: mentre in Italia il 30% del campione dichiara di conoscerlo in modo approfondito (+13% rispetto al 2011) e il 44% di non conoscerlo ancora, nella città partenopea la percentuale di coloro che conoscono questa modalità di dismissione sale al 37%, contro un 32% che ne è ancora all’oscuro. In Italia è stato il 42% degli intervistati a conoscenza dell’uno contro uno a fruire del servizio (in media 2,6 volte): al Sud, invece, solo il 40% dichiara di essersene avvalso (in media 2 volte).
La notorietà del decreto uno contro zero al Sud è ancora piuttosto contenuta (19%), probabilmente anche per la sua recente introduzione (aprile 2016), in linea con le percentuali nazionali. Tra i canali di informazione emergono i media, come quotidiani (24%) e TV (20%), e le catene distributive (20%).
LE POTENZIALITÀ DEL DECRETO UNO CONTRO ZERO NELL’AUMENTO DELLA RACCOLTA
Secondo gli intervistati, il decreto potrà contribuire in modo significativo all’aumento della raccolta dei RAEE. Le principali motivazioni indicate a livello nazionale sono la semplificazione del conferimento per i consumatori, anche in termini di convenienza, e le potenzialità in termini di informazione e sensibilizzazione dei cittadini, promuovendo comportamenti virtuosi. Anche la possibilità di diventare stimolo per il canale distributivo viene indicata come punto di forza del decreto, in particolare al Centro-Sud.
I DATI ECODOM IN CAMPANIA
In Campania il Consorzio ha gestito nel 2016 4 mila tonnellate di RAEE. I maggiori quantitativi sono quelli del Raggruppamento R1, con quasi 2.600 tonnellate gestite nei 136 Centri di Raccolta (corrispondenti a una popolazione servita di oltre 2 milioni e 400 mila abitanti) attribuiti a Ecodom dal Centro di Coordinamento RAEE, pari a 1,06 kg/ab. Il Raggruppamento R2 ha invece totalizzato circa 1.400 tonnellate di rifiuti nei 158 Centri di Raccolta attribuiti (per una popolazione di oltre 2 milioni e 850 mila abitanti), pari a 0,49 kg/ab.
Nel 2016 le attività di gestione dei RAEE da parte di Ecodom in Campania hanno permesso l’abbattimento di 60 mila tonnellate di CO2 e il risparmio di oltre 5 milioni e 500 mila kWh di energia, con il recupero di 2 milioni e 400 mila kg di ferro, 99 mila kg di alluminio, 79 mila kg di rame e 474 mila kg di plastica.
“Anche in Campania e a Napoli – dichiara Giorgio Arienti, Direttore Generale Ecodom – si deve lavorare molto per promuovere una maggiore conoscenza dei RAEE. Sta aumentando nei cittadini italiani la consapevolezza dell’importanza della raccolta differenziata di questa tipologia di rifiuti, ma il servizio di ritiro gratuito garantito dal decreto ‘uno contro zero’, che costituisce un forte incentivo al conferimento delle moltissime apparecchiature non utilizzate o non funzionanti presenti nelle case degli italiani, è ancora pressochè sconosciuto”.
“Intercettare la sensibilità dei giovani, tra i principali fruitori di apparecchiature tecnologiche, è quanto di più utile per innescare processi virtuosi di conoscenza, sensibilizzazione, responsabilizzazione – dichiara Tiziana Toto, responsabile Energia e Ambiente di Cittadinanzattiva – La gestione dei rifiuti, in generale, rappresenta uno dei tasti dolenti della Regione, questa iniziativa vuol rappresentare un piccolo contributo di fronte ad un grande problema”.