Primavera fa rima con allergia per il 33,6% degli italiani, che associa mentalmente la ‘stagione del risveglio’ al tormento dei pollini e al relativo malessere. Circa il 40% dice di soffrire di una qualche forma allergica, ma per quasi una persona su 5 (19,5%) le allergie primaverili sono un appuntamento fisso. Una quota in aumento rispetto al 16,7% di 3 anni fa. La nuova fotografia del Belpaese con il fazzoletto in mano è scattata da Assosalute, l’Associazione nazionale farmaci di automedicazione, assunti da circa la metà degli allergici per alleviare i sintomi. L’istantanea – presentata oggi a Milano, con la diffusione dei risultati di un’indagine condotta in febbraio su mille cittadini – non rileva particolari differenze tra uomini e donne, però indica che la rinite allergica è soprattutto un problema dei giovani: fra gli intervistati under 30, è colpito uno su 4. “Il calcolo di prevalenza riferisce un 30% circa di adolescenti con rinite, con trend in crescita – conferma Giorgio Walter Canonica, presidente della Siaac, Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica – Si è calcolato che questa stessa popolazione potrebbe arrivare al 50% nel 2020”. Starnuti (62,1%), prurito agli occhi (57,5%), lacrimazione (47,7%) e naso chiuso (39,4%) sono le manifestazioni allergiche vissute come più pesanti. Fattori che impattano negativamente sullo stile di vita e gli impegni quotidiani: quasi il 45% del campione riferisce di non dormire bene la notte, il 32,5% ha difficoltà a concentrarsi, e i giovani affermano in generale di sentirsi malati. Non solo: l’irritabilità e il cattivo umore causati dall’allergia arrivano a creare situazioni di contrasto e litigi in famiglia (41,6%), limitano la vita all’aria aperta (40%) e le interazioni sociali (21,1%). “Difficoltà del sonno e conseguente irascibilità sono tra gli effetti più fastidiosi per chi soffre di allergie primaverili – osserva Canonica – Questo condizionamento negativo nel riposo notturno limita il rendimento del soggetto allergico, riduce drasticamente la produttività lavorativa per gli adulti e dello studio nei giovani o bambini. Questa è la conseguenza più importante anche a livello di costi sociali che la rinite allergica si porta dietro”. Quasi un italiano allergico su 2 usa medicinali senza obbligo di prescrizione (antistaminici e antiallergici, decongestionanti, vasocostrittori e corticosteroidi) che conoscono per esperienza, percentuale in crescita rispetto al 2014 (42,5%) e che sale al 56,1% tra chi dichiara di soffrire di rinite allergica tutti gli anni. Inoltre, circa il 32% si affida al consiglio di uno specialista della salute, il medico o il farmacista. Un 18,6% si affida a prodotti naturali, mentre soltanto il 6,8% dichiara di aver fatto ricorso vaccino. Più in generale, Assosalute nota “un’alta propensione a combattere i sintomi delle allergie respiratorie, tanto che, rispetto ai dati della medesima indagine effettuata nel 2014, diminuisce di 9 punti percentuali – attestandosi al 13,3% – la fetta di coloro che dichiarano di aspettare che l’allergia passi da sola”. “L’incidenza di allergie respiratorie è in costante aumento ed è correlata non solo a fattori genetici, ma anche a stile di vita e a fattori ambientali – aggiunge Canonica – In linea di massima, la percentuale di persone che soffrono di allergie si attesta intorno al 40% della popolazione generale, confermando il risultato della recente indagine di Assosalute. E’ un dato di fatto – commenta l’esperto – che il soggetto allergico ha sicuramente imparato a gestire con soddisfazione i sintomi più comuni della rinite anche attraverso l’impiego di farmaci da banco. E’ comunque molto importante ricordare ai pazienti di far ricorso al consiglio del farmacista o del medico per gestire al meglio la sintomatologia”.
Salute: primavera tempo di allergia per 1 italiano su 5
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