Il premier cinese Li Keqiang ha indicato l’obiettivo “a riportare i cieli di nuovo blu” e al taglio “significativo” delle polveri sottili PM2,5 che rendono l’aria delle città cinesi irrespirabile. “Ridurre lo smog è compito di ognuno di noi e il successo di questo sforzo dipende dall’azione e dall’impegno. Fino a che l’intera società cercherà di farlo, avremo cieli sempre più blu ogni anno che passa“, ha affermato. Ma già tre anni fa, Li si era impegnato, con parole ancora più forti, a una “guerra contro l’inquinamento“. Nel suo intervento di fronte al Congresso del popolo riunito a Pechino da oggi per la sua sessione annuale, Li ha ammesso la “grave” crisi ambientale in cui si trova il paese e che ha portato i suoi abitanti “a sperare disperatamente” un miglioramento. Quindi, il governi intende promuovere provvedimenti per la riduzione dell’uso di carbone, ristrutturazione degli impianti a carbone, riduzione delle emissioni delle auto, incentivi per l’uso di auto ecologiche, e sanzioni per i funzionari pubblici che ignorano reati ambientali e inquinamento. Saranno inoltre poste sotto un controllo costante e verificabile a distanza “fonti chiave” di inquinamento industriale.