Mentre procede a grandi passi verso il suo obiettivo, l’esploratore spaziale OSIRIS-REx può contare sul supporto di una speciale “vedetta”, capace di guardargli le spalle mettendolo al riparo dai pericoli. Il suo nome è MapCam – fotocamera sviluppata per individuare eventuali oggetti che possano intralciare il percorso della sonda verso Bennu, asteroide del Sistema Solare a cui OSIRIS-REx farà visita per prelevare un campione dalla superficie e riconsegnarlo a Terra – e il suo lavoro di ricognizione è già iniziato.
Lo strumento – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – è stato attivato con successo e ha iniziato la caccia ai misteriosi asteroidi troiani in orbita attorno alla Terra: si tratta di elusivi corpi (la cui esistenza ad oggi rappresenta un argomento controverso, dopo la scoperta di un candidato da parte del satellite NASA WISE) che secondo i calcoli degli astronomi potrebbero trovarsi in una regione stabile – nota come quarto punto di Lagrange – da cui muoverebbero assieme al nostro pianeta intorno al Sole.
In astronomia, i punti lagrangiani identificano una particolare area di un percorso orbitale caratterizzata da stabilità gravitazionale, in cui si possono situare corpi minori, o gruppi di corpi minori, per condividere stabilmente l’orbita di un oggetto più grande. Esempi di satelliti troiani sono Teti, luna di Saturno che cavalca l’orbita assieme a due “sorelle” minori – Telesto e Calipso – poste nei punti lagrangiani del suo cammino e la famiglia dei troiani di Giove, organizzati in due gruppi che condividono l’orbita del gigante, seguendolo o precedendolo ad una distanza angolare di 60 gradi.
Al momento MapCam non ha ancora individuato i troiani della Terra, tuttavia ha messo in luce le sue doti operando una scansione delle aree attraversate da OSIRIS-REx in maniera impeccabile e avvistando 17 elementi della Fascia Principale.
L’esame pratico affrontato dallo strumento ha rivelato infatti che esso è in grado di distinguere oggetti con una magnitudo stellare – ovvero una luminosità – due volte inferiore a quella stimata. Ciò vuol dire che MapCam, con la sua “vista” aguzza, potrà concretamente spianare la strada alla sonda durante il viaggio verso Bennu, rivelando con anticipo l’eventuale presenza di corpi che ne ostacolino il percorso.