Quella fra il 29 ed il 30 marzo è stata una notte movimentata nel bacino del Mediterraneo, sul fronte dei terremoti. Diverse scosse con magnitudo moderata sono state registrate da ovest ad est, lungo l’area di collisione fra la Placca Africana e quella Eurasiatica.
Il primo evento importante poco dopo la mezzanotte, nel Nord dell’Algeria: un terremoto di magnitudo Richter 3.8 con epicentro a 25 km da Algiers, ha avuto un risentimento sismico locale stimato in un IV grado della scala MCS, quindi distintamente avvertito dalla popolazione. L’ipocentro, a 40 km di profondità. L’Algeria è un paese noto per l’elevata sismicità.
Soltanto venti minuti dopo, un altro terremoto veniva registrato molto più a est, nei Balcani: il sisma, con magnitudo Richter 3.7, scuoteva questa volta la Bosnia-Erzegovina, a soli 30 km da Sarajevo. Il sisma è stato avvertito anche nella antica città, raggiungendo un’intensità del IV grado MCS.
Ed ancora stamattina intorno alle 6, un nuovo sisma (magnitudo Richter 4.2) ha scosso l’isola di Creta. L’epicentro al largo della costa meridionale, mentre l’ipocentro veniva localizzato a 54 km di profondità. Questa scossa, seppur avvertita, ha avuto un’intensità più ridotta rispetto ai due precedenti, sia per la lontananza dell’epicentro da zone abitate che per la profondità dell’ipocentro.
Scosse minori sono state registrate in altre zone del Mediterraneo: un terremoto di magnitudo locale 3.2 in Catalogna, a 60 km da Barcellona, e numerosi altri eventi sono stati registrati in Turchia. E’ la normale attività sismica del Mediterraneo, un’area situata lungo il margine tettonico fra Placca Africana ed Eurasiatica, caratterizzata inoltre da una tettonica complessa.