Terremoto: al via restauri opere salvate alla Mole di Ancona

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La Mole Vanvitelliana di Ancona vede i primi interventi di restauro sulle opere d’arte e beni culturali salvati dal terremoto nelle Marche: 750 quelli portati nell’ex Lazzaretto dorico, sui 7 mila complessivamente ricoverati in depositi sicuri della regione, circa il 10%. Grazie ad un accordo con l’Istituto superiore per la Conservazione e Restauro del ministero per i Beni culturali e ambientali e del Turismo, diretto dall’arch. Gisella Capponi, e’ stato allestito un laboratorio di pronto intervento e di messa in sicurezza delle opere danneggiate. In base allo stato di conservazione, i restauratori stabiliscono il “codice di urgenza” con il quale intervenire per stabilizzarne le condizioni del dipinto o dell’arredo, o del frammento.

L’Unita’ di Crisi di Coordinamento Regionale (Uccr) delle Marche, che e’ un organo del Mibact, coordinato dal segretario regionale Giorgia Muratori, opera con il supporto della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle e Marche, guidata dall’arch. Carlo Birrozzi, e dei carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale. Il 90% delle opere portate in sicurezza, schedate e imballate dalle squadre composte da tecnici del Mibact e dai carabinieri del Ntcp, e’ stata sistemata in depositi delle province piu’ colpite dal terremoto, principalmente di proprieta’ delle Diocesi. Alla Mole di Ancona le opere sono custodite in condizioni microclimatiche ottimali. Il deposito temporaneo si avvia cosi’ a diventare un modello per la gestione dei beni culturali mobili sottratti al sisma. Naturalmente l’obiettivo e’ restituire dipinti, statue e altari ai proprietari (Diocesi, Comuni, privati) appena possibile.

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