Nevicando da stamani ad Arquata del Tronto, uno dei comuni dell’Ascolano martoriato dal terremoto e da un’ondata di gelo nel gennaio scorso. Il maltempo che ha investito la notte scorsa tutto il Piceno, sta provocando disagi agli operai nella realizzazione del villaggio che ospiterà le prime ‘casette’ per gli sfollati, nella frazione di Pescara del Tronto. Ma il giovane vicesindaco del paese, Michele Franchi, non si scoraggia: “Speriamo sia solo un passaggio rapido di precipitazioni che si esaurisce in giornata – dice. Anche se a 800-1000 metri di quota la neve e’ gia’ abbondante. Comunque sia – aggiunge – i lavori stanno proseguendo, ed entro il 13 i moduli verranno installati”.
A Borgo di Arquata, dopo l’assegnazione dell’appalto, entro giovedì 9 dovrebbero partire le opere di urbanizzazione anche per il secondo villaggio per le ‘casette’, mentre lunedì prossimo, avverrà l’apertura delle buste per altre tre gare d’appalto, riguardanti le zone di Faete, Piedilama e Pretare. Stop intanto al trasferimento delle macerie del sisma a Roma, operazione che aveva provocato numerose polemiche. “Saranno sistemate solo nella zona industriale di Pescara del Tronto , dove l’azienda incaricata sta ultimando le piazzole – ricorda Franchi – e a Monteprandone, vicino a San Benedetto. A breve i vigili del fuoco, insieme all’Esercito procederanno anche alla rimozione dei detriti anche del tempietto ottogonale della Madonna del Sole, a Capodacqua, che il Fai ha deciso di adottare e restaurare”.
Il vicesindaco Franchi torna a chiedere una “zona franca” per Arquata, nella prospettiva di un rilancio economico e turistico futuro : “La fabbrica di Della Valle è importante – afferma – ma è ancora più importante che molti imprenditori vengano stimolati ad investire nel nostro comune per far ripartire la vita sociale locale e del territorio. Questo il Governo lo deve capire. Noi di Arquata, non veniamo dopo Amatrice o Norcia”.