Il rischio di tumore al colon-retto dipende più da fattori ambientali, come gli stili di vita, che dalla genetica. Lo afferma uno studio dell’istituto Catalano di Oncologia pubblicato dalla rivista Scientific Reports, secondo cui attraverso un algoritmo sarebbe possibile offrire screening ‘personalizzati’ individuando i soggetti piu’ a rischio. La ricerca si basa sui dati di oltre 10mila persone di cui sono stati individuati i fattori di rischio, dagli stili di vita all’eventuale obesita’ alla familiarita’ per tumore, con delle interviste.
Fra questi e’ stato individuato un gruppo di circa 1300 pazienti con tumore al colon-retto e oltre 2mila controlli sani, su cui sono state effettuate analisi del sangue alla ricerca di alcune mutazioni che predispongono al cancro. Dall’analisi e’ emerso che l’ambiente influenza il rischio piu’ della genetica, e se ad esempio si cambia un fattore di rischio come l’obesita’, guadagnando un peso normale, si compensano gli effetti di quattro ‘punti di predisposizione’ eventualmente presenti sul Dna.
“Questo e’ importante perche’ gli stili di vita si possono modificare, al contrario della genetica – sottolinea Gemma Ibanez, uno degli autori –. Oggi gli screening nelle persone che non hanno familiarita’ con il tumore si fanno solo in base all’eta’. se si includessero informazioni su stili di vita e genetica si potrebbe classificare la popolazione in gruppi di rischio, offrendo screening personalizzati”.