Un’oasi di leggerezza dove sentirsi teenager, non solo pazienti in lotta con un tumore. Anche se fuori dalla stanza c’è l’ospedale, le terapie, i medici, le sale operatorie. Chi le ha ideate – la Fondazione Umberto Veronesi con il supporto di Fondazione De Agostini – le ha battezzate ‘Easy room’. Sono aree ricreative dedicate ai ragazzi in cura per un cancro all’interno dei reparti di oncoematologia pediatrica dei principali ospedali italiani. I lavori sono stati appena ultimati nelle prime due strutture, anche integrando l’attrezzatura che in parte risultava già presente: l’ospedale Regina Margherita di Torino e l’Istituto nazionale tumori di Milano. E presto ne partiranno altri nei reparti dell’ospedale di Padova e dell’ospedale Bambino Gesù di Roma. Previsto anche un intervento analogo a Bari. Nelle prossime settimane si inizieranno a gettare le basi per dare il via alle operazioni.
La cornice dell’iniziativa, partita nel 2016, è il progetto ‘Gold For Kids’ con cui la Fondazione Veronesi, a fianco di Aieop (Associazione italiana ematologia e oncologia pediatrica), si impegna per dare impulso alle cure mediche più avanzate e per garantire ai pazienti giovanissimi l’accesso ai più efficaci protocolli riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale, oltre a promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte ai ragazzi. Nelle ‘Easy room’ c’è un po’ di tutto: divani e poltrone, strumenti musicali, giochi da tavolo, videogame, attrezzi ginnici, librerie, televisori e computer. Gli ‘attrezzi del mestiere’ per un teenager nel suo tempo libero.
Sono più di duemila ogni anno le nuove diagnosi di tumore fra bambini e adolescenti. Di queste, 800-1.000 interessano proprio la popolazione di 15-19 anni. I tumori pediatrici rappresentano ancora la prima causa di morte per malattia nei bambini e hanno un impatto drammatico sulle famiglie. Ma i progressi ci sono stati e gli ultimi dati dicono che, dopo il percorso terapeutico, 3 bambini su 4 guariscono completamente.
“Il nostro obiettivo è aprire spazi dedicati ai pazienti adolescenti – spiega Paolo Veronesi, presidente della Fondazione Umberto Veronesi e direttore della Divisione di senologia chirurgica dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano – Aree in cui i ragazzi, nonostante la malattia, potranno avere un posto tutto per loro, dove poter svolgere le stesse attività dei loro coetanei sani, conoscersi, stringere amicizie e fare, quando possibile, attività fisica”. Tutti elementi, sottolinea, che “concorrono a migliorare la qualità delle giornate trascorse in ospedale e possono incoraggiare un approccio più positivo verso le cure”.
Con il progetto, evidenzia la Fondazione Veronesi, si “affianca al supporto alla ricerca – nel 2017 è previsto il sostegno alle cure per i sarcomi e i tumori delle parti molli – l’impegno per la qualità della vita” dei giovani pazienti oncologici, con il contributo della Fondazione De Agostini. “Siamo particolarmente orgogliosi di sostenere questa iniziativa – dichiara Roberto Drago, presidente della Fondazione De Agostini – perché si rivolge ai giovani in un particolare momento della loro vita segnato dalla sofferenza. E abbiamo accettato ben volentieri di collaborare con la Fondazione Umberto Veronesi a questo progetto che rafforza la fiducia di guarigione nei giovani pazienti”. (AdnKronos)