Vaccini: lo studio che li associa all’autismo era stato falsificato, ma sempre più genitori credono a quell’assurda teoria

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E’ un dato assolutamente “atteso”. Per Giovanni Maga, virologo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) il ritorno del morbillo in Italia non e’ affatto una sorpresa. “Ce lo dovevamo aspettare. Dopo i dati che indicavano il calo delle vaccinazioni sotto la soglia di sicurezza – spiega all’Agi – dovevamo aspettarci che quello era solo il primo segnale che ci sarebbe stato presto o tardi una nuova fiammata epidemica. I dati del Ministero della Salute che indicano un aumento in questi primi due mesi e mezzo dell’anno del 230 per cento dei casi, non lasciano spazio a dubbi“. Con un virus come quello del morbillo (Paramyxovirus) che e’ estremamente veloce nel diffondersi, “ha un tasso di contagiosita’ quattro volte piu’ elevato di quello dell’influenza” spiega Maga, “e’ normale vedere questi tassi di incremento cosi’ rapidi“. La riduzione del numero dei bambini vaccinati soprattutto contro il morbillo e’ la diretta conseguenza di un caso di scuola di post-truth scientifica.

Nel 1998 un medico Britannico, Andrew Wakefield pubblico una ricerca su una importante rivista scientifica in cui si dimostrava che esisteva un rischio autismo per i bambini che venivano vaccinati con il vaccino trivalente. Nonostante successivamente Wakefield abbia ammesso di aver falsificato i dati, e la sua conseguente radiazione da parte dell’ordine dei medici, quella bufala scientifica ha dato la stura a un vasto fronte di opinione pubblica da sempre diffidente nei confronti dei vaccini in particolare e della scienza in generale. “Se il livello di vaccinazione scende sotto una certa soglia – dice Maga – che e’ quella del 95 per cento e’ difficile contenere la diffusione del virus, soprattutto all’interno di settori della popolazione ben definiti”. Purtroppo – aggiunge il virologo – negli ultimi anni “si e’ diffusa e consolidata una certa resistenza contro la vaccinazione da parte dei genitori dei bambini in eta’ scolare che, a loro volta sono scoperti dalla vaccinazione. Cosi’ il virus passa, attraverso le famiglie dalle scuole ai luoghi di lavoro e nel breve giro di una settimana e’ in grado di diffondersi in una intera città“. A non funzionare, secondo Maga, il sistema attuale della “vaccinazione consigliata e gratuita. Non funziona – dice – e questi dati indicano con certezze che e’ arrivato il momento di avviare sul punto una discussione molto seria. Serve la vaccinazione obbligatoria”.

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