25 aprile: il suo profondo significato politico e militare

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Il 25 aprile è la Festa della Liberazione. Ma perché proprio questa data? Si tratta di una data simbolica che non corrisponde esattamente alla liberazione completa dell’Italia dato che furono necessari alcuni giorni ancora per sconfiggere le truppe residue e rendere libere tutte le città del Nord della Penisola… manovra militare di successo grazie alla perfetta organizzazione fra partigiani di tutta l’Italia e l’importante aiuto offerto dagli alleati, Usa in particolare.

E’ stata dunque scelta questa data poiché rappresenta il momento di svolta per via della vittoria in città-chiave come Milano e Torino.

Oltre all’occupazione tedesca, la Festa della Liberazione celebra anche la fine del regime fascista. Benito Mussolini, infatti, scappato da Milano durante l’insurrezione, venne poi catturato e fucilato per mano di Walter Audisio, che procedette alla fucilazione dopo diretti contatti tra la sua Brigata partigiana ed i più alti esponenti del CLN e del CLNAI.

Ripercorriamo le tappe storiche salienti: durante i primi mesi del 1945, i partigiani del nord Italia che contrastavano l’occupazione tedesca e la Repubblica di Salò erano ormai diverse decine di migliaia. Nel frattempo i nazifascisti, a sud della Pianura Padana, erano alle prese con le truppe degli alleati inglesi e americani che stavano salendo dal Mezzogiorno.

FESTA LIBERAZIONE 4L’offensiva degli Alleati, che iniziò il 9 aprile, in una zona a est di Bologna, ebbe grande successo, vincendo la battaglia. Il 16 aprile il CLNAI (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia), di cui facevano parte tutti i movimenti antifascisti e di resistenza italiani, diffuse l’ordine di insurrezione generale ai partigiani, ed essi cominciarono le loro ribellioni armate all’interno delle grandi città. Il 24 aprile 1945 gli Alleati superarono il Po; il 25 aprile i soldati tedeschi e della Repubblica di Salò cominciarono a ritirarsi da Milano e da Torino. A Milano, a partire dalla mattina del giorno prima, fu proclamato uno sciopero generale, annunciato alla radio “Milano Libera” da Sandro Pertini, futuro presidente della Repubblica, che allora era partigiano e membro del Comitato di Liberazione Nazionale.

La sera stessa del 25 aprile, Benito Mussolini abbandonò Milano per dirigersi verso Como dove venne poi catturato e fucilato. Il 21 aprile venne liberata Bologna, il 23 aprile Genova, il 28 aprile Venezia. Il termine effettivo della guerra sul territorio italiano si ebbe solo il 3 maggio, come stabilito formalmente dai rappresentanti delle forze in campo durante la cosiddetta Resa di Caserta, firmata il 29 aprile 1945. La data del 25 aprile, simbolicamente, rappresenta il culmine della fase militare della resistenza e l’avvio effettivo di una fase di governo, da parte di suoi rappresentanti, che porterà al referendum del 2 giugno 1946 per la scelta tra monarchia e repubblica e poi alla nascita della Repubblica italiana, sino alla stesura definitiva della Costituzione.

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