Scende il consumo giornaliero di alcol soprattutto tra i più giovani. Lo rileva l’Istat nel suo rapporto sul ‘Consumo di alcol in Italia’. Tra gli adolescenti diminuisce sensibilmente il consumo di alcolici (dal 29 al 20,4%) sia giornaliero (peraltro molto contenuto), sia occasionale, seppure con un andamento oscillante negli ultimi anni.Nel 2016, il 64,7% della popolazione di 11 anni e più dichiara di aver consumato almeno un tipo di bevanda alcolica nell’anno, stabile dal 2015 (64,5%), ma in netto calo rispetto al 2006 (68,3%). Tra il 2006 e il 2016 diminuisce soprattutto la quota di chi consuma bevande alcoliche quotidianamente (dal 29,5% al 21,4%), ma aumenta quella di coloro che le consumano occasionalmente (dal 38,8% al 43,3%) e fuori dai pasti (dal 26,1% al 29,2%). Il modello italiano tradizionale di consumo quotidiano di bevande alcoliche, soprattutto vino, durante i pasti, cede quindi il posto ai modelli tipici dei paesi del Nord Europa, caratterizzati da consumi elevati di bevande alcoliche anche al di fuori dei pasti. Cambiano soprattutto i comportamenti delle donne: tra il 2006 e il 2016 le consumatrici giornaliere scendono da 4 milioni 463 mila a 3 milioni 138 mila (-29,7% contro -23,2% dei maschi), mentre aumentano quelle che fanno uso di bevande alcoliche fuori dei pasti, da 4 milioni 52 mila a 5 milioni 250 mila (+29,6%); le consumatrici occasionali passano invece da 9 milioni 608 mila a 10 milioni 641 mila (+10,8%). Aumentano in misura consistente gli uomini che consumano occasionalmente bevande alcoliche, da 9 milioni 524 mila a 11 milioni 795 mila (+23,8% contro +8,9% delle donne). Nel corso dell’ultimo decennio si modificano, anche se in modo differenziato, le abitudini in tutte le fasce di età. Tra i giovani fino a 24 anni e tra gli adulti 25-44enni cala soprattutto il consumo giornaliero; tra gli adulti di 45-64 anni e gli anziani over 65 aumentano i consumatori occasionali e, specialmente tra le donne, il numero di consumatrici di alcol fuori pasto.
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Alcol, Istat: cala il consumo tra gli adolescenti, dal 29% al 20,4%
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