Chi non ama un bel piatto di pasta e fagioli o, ora che è primavera, un risotto con i piselli? I legumi hanno accompagnato gli esseri umani fin dalla preistoria per la grande carica proteica ed energetica dei semi: piselli, fave, ceci, lenticchie, lupini, cicerchie sono stati cibo per i nostri antenati cacciatori e raccoglitori e poi largamente coltivate dai primi agricoltori.
In Italia e negli altri paesi industrializzati, il loro consumo si è però ridotto negli ultimi 60-70 anni di 10 volte, sostituiti da alimenti di origine animale come carne e latticini. In molte altre aree del mondo: Africa, America centrale, India, il loro consumo è rimasto elevato e fornisce la maggioranza delle proteine e delle calorie dell’alimentazione quotidiana.
Sono infatti un cibo quasi completo con un’alta percentuale di proteine di buona qualità (quelli secchi ne contengono dal 20 al 37%), inoltre contengono carboidrati e sali minerali importanti come il ferro e il magnesio e vitamine del gruppo B. Sono perciò in grado di sfamare anche oggi gli esseri umani in maniera sostenibile.
Sia le nostre ricette che quelle di altri continenti spesso abbinano i legumi ai cereali, si hanno così tortillas di mais con fagioli in America, riso e lenticchie o soia in India, polenta e fagioli in Africa. Si ottiene così un piatto saporito e completo perché le proteine dei cereali integrano quelle dei legumi.
Sono in molti ormai a insistere sull’importanza di rivalutare questi semi saporiti, già presenti in molte ricette tradizionali: minestre di ceci, lenticchie, fagioli, cicoria e fave, piselli e pancetta: ogni regione ha le sue specialità. Il loro consumo previene malattie come obesità, diabete, aumento del colesterolo nel sangue, ipertensione arteriosa, stitichezza. Sono infatti alimenti inseriti da tempo nelle linee guida di un’alimentazione preventiva.