Michelangelo potrebbe aver usato dei simboli pagani che alludono all’anatomia dell’apparato riproduttivo femminile nelle decorazioni delle Cappelle Medicee a Firenze: si tratta di teschi, conchiglie e sfere che richiamano la forma dell’utero e delle tube di Falloppio. A indicarlo e’ uno studio pubblicato su Clinical Anatomy dal gruppo di ricerca di Deivis de Campos all’Universita’ federale di scienze della salute di Porto Alegre, lo stesso che pochi mesi fa aveva trovato simili simboli anatomici anche negli affreschi della Cappella Sistina in Vaticano.
Il nuovo studio relativo alla Sagrestia Nuova della basilica di San Lorenzo a Firenze si focalizza su tre simboli disposti ai lati delle tombe di Giuliano e Lorenzo de Medici: sono dei teschi di bovino e ariete, delle sfere collegate da corde e una conchiglia. Secondo l’interpretazione degli esperti brasiliani, la loro forma richiamerebbe quella dell’utero e delle tube di Falloppio, con l’intento di ”rappresentare la capacita’ di rinascita e rigenerazione tra la vita e la morte”. ”L’ipotesi, suggestiva ma forse un po’ forzata, potrebbe confermare ancora una volta il grande interesse per l’anatomia umana di Michelangelo, che in eta’ giovanile comincio’ ad esaminare cadaveri di nascosto, nella basilica di Santo Spirito, proprio per rappresentare il corpo umano nel modo piu’ realistico possibile nelle sue opere”, commenta il chirurgo plastico Davide Lazzeri, da tempo impegnato nello studio della medicina nell’arte.