Chernobyl: Ucraina e Bielorussia ricordano il disastro

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Petro Poroshenko e Aleksandr Lukashenko, presidenti di Ucraina e Bielorussia, i due paesi più colpiti dal disastro nucleare di Chernobyl, nel 31esimo anniversario della tragedia hanno visitato la zona della centrale atomica. Il reattore numero 4 della centrale di Chernobyl saltò in aria nella notte tra il 25 e il 26 aprile del 1986 sprigionando nell’atmosfera 9 tonnellate di scorie radioattive.

Poroshenko ha definito il disastro di Chernobyl “una ferita aperta”, mentre Lukashenko ha sottolineato che “sia i bielorussi sia gli ucraini sanno che la catastrofe di Chernobyl non conosce frontiere”. Difficile quantificare il numero delle vittime di tale disastro, le stime variano, anche di molto, da istituzione a istituzione: si va da alcune migliaia a centinaia di migliaia di decessi. Ma sono vittime di Chernobyl anche coloro che abitano nelle zone contaminate e si ammalano perché, vivendo in povertà, sono costretti a nutrirsi dei prodotti della loro terra inquinata. Un nuovo scudo protettivo di acciaio chiamato New Safe Confinement è stato posizionato attorno al reattore numero 4 lo scorso novembre in modo da cercare di limitare le conseguenze della tragedia.

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