Mentre un gruppo navale della Marina americana si sta dirigendo verso la penisola, un emissario del governo cinese si è recato a Seul per colloqui sul programma nucleare nordcoreano. Dopo l’attacco missilistico contro la Siria, interpretato dagli osservatori anche come un segnale verso Pyongyang, il presidente americano, Donald Trump, ha chiesto che gli venga presentata una gamma di opzioni per disinnescare la minaccia nordcoreana. Nei prossimi giorni, il dittatore nordcoreano, Kim Jong-un, potrebbe decidere di fare un sesto test nucleare. Il 15 aprile sarà infatti il 105esimo anniversario dalla nascita di Kim Il-sung, fondatore della dinastia, il 25 aprile sarà l’85esimo anniversario della Fondazione dell’Esercito Popolare della Corea.
Wu Dawei, rappresentante speciale di Pechino per gli affari della penisola coreana, ha incontrato il suo omologo sudcoreano. La Corea del Sud ha espresso inquietudine per l’invio della portaerei statunitense verso la penisola. Intanto a Pechino, il Global Times, molto vicino al governo cinese, ha fatto notare che un attacco americano contro la Corea del Nord scatenerebbe una carneficina nella penisola coreana. “Un attacco simbolico contro la Corea del Nord da parte americana porterebbe il disastro alla popolazione di Seul”, scrive il quotidiano, aggiungendo che “un attacco per la decapitazione” della Corea del Nord e’ ora “altamente possibile“. Ma tale attacco “comporterebbe “molto probabilmente una sanguinosa guerra su larga scala nella penisola”.