Domenica delle Palme: le tradizioni più curiose in Italia

MeteoWeb

Sono davvero numerose le tradizioni italiane legate alla Domenica delle Palme. A Bordighera e a Sanremo, ad esempio, si usa la realizzazione di addobbi chiamati “parmureli”, in sostituzione ai rametti d’ulivo. A Scalea (Cs), nella penisola sorrentina, oltre a rametti d’ulivo, vengono benedette delle palme particolari, adornate da piccoli formaggi di produzione locale (caciocavalli) o con confetti. A Montescaglioso (Mt), invece, un tempio, nella Domenica delle Palme, i giovani fidanzati portavano in chiesa palme e ghirlande fatte con foglie d’ulivo con appesi, al centro, ori da regalare alle fidanzate. Ancora oggi, in questa giornata, nella Chiesa Madre, le coppie che si sposano entro l’anno vengono chiamate sull’altare, partecipando alla processione dopo la celebrazione della Messa

Un’altra antica tradizione prevedeva la creazione, con rametti di alloro, di palme artistiche a forma di conocchia, sulle quali si appendevano castagne, fichi secchi, arance e nastrini colorati per i bambini.

PRAMMASIn Sardegna è molto antica la consuetudine della tessidura de pramma o delle prammas pintadas, ovvero della filatura e della decorazione delle palme: per intrecciarne le foglie si utilizzano diverse tecniche – dall’incastro all’avvolgimento a spirale, dall’intreccio diagonale all’annodatura, con cui vengono realizzate molte figure simboliche, dalla croce al cuore, dalle campane al giglio. In Calabria, a Bova-Chora, invece, i contadini intrecciano con maestria rami d’ulivo e canne a formare le Pupazze, figure femminili statuarie di varie dimensioni che vengono poi abbellite con fiori, frutta e primizie. Nei 50 paesi italiani di origine albanese, invece, la sera del sabato prima della Domenica delle Palme si usava ricordare il miracolo fatto da Gesù, il quale resuscitò Lazzaro, morto da 4 giorni. Gruppi di giovani si recavano, di casa in casa, per cantare l’inno popolare di augurio, la Kalimera di Lazzaro, ricordando che la resurrezione era stata promessa a tutti gli uomini.

Numerose sono le processioni in tutta Italia. Ad Assisi si svolgono: una processione molto suggestiva, in cui i fedeli portano in mano un ramo di palme o olivo, i Vespri solenni, il ritorno della processione che batte tre volte alla porta della Chiesa prima dell’apertura, significando che la porta del Paradiso, chiusa alle spalle di Adamo ed Eva dopo la loro cacciata, viene riaperta al Cristo con il sacrificio della sua morte. Profondamente radicata nella tradizione popolare religiosa, la Domenica delle Palme a Gangi, caratterizzata dall’immutata ripetitività di antichi gesti, di cui sono protagoniste le Confraternite del luogo che, verso le 7,00 della mattina della domenica prima di Pasqua, si danno appuntamento nella chiesa della Confraternita di turno, scelta, fin dall’antichità, in base ad un sorteggio che prevede un rigido ordine ciclico, dove si procederà alla spartizione delle palme,assegnate con estrazione a sorte, e quindi all’allestimento delle “Grandi Palme” da portare in processione con fiori, rami di datteri e simboli sacri realizzati artigianalmente, utilizzando le stesse palme, più le “Crocette d’azona” (legno di rovo) preparate fin dalla prima domenica di Quaresima.

Contemporaneamente si assiste alla vestizione dei confrati, alcuni con una tunica bianca coperta da un mantello (che ha un colore diverso per ogni singola confraternita), altri con il classico “abitino”, mentre “i tamburinara” indossano le preziose “Rubriche”, antichi abiti settecenteschi ricamati a mano con l’utilizzo di oro e argento. Finiti i preparativi, verso le ore 9,30 parte la processione per le vie del paese che vede, come prima tappa, la Chiesa Madre, dove le Palme vengono benedette, dopo di che la essa riparte per raggiungere la chiesa del S.S. Salvatore, sede della Confraternita più antica, concludendosi a mezzogiorno nuovamente nella Chiesa Madre, dove prima di assistere alla Santa Messa, i “tamburinara” daranno luogo ad una spettacolare esibizione ritmica mentre si assiste al suggestivo ingresso delle grandi palme sotto gli archi di accesso della Chiesa Madre. Tornano, inoltre, la tradizionale corsa su pista con cavalli montati a pelo cioè senza sella, dai fantini del Palio ad Abbadia di Montepulciano, così come la Fiera delle Palme di Melzo e la Fiera delle Palme a Castelnuovo Berardenga.

Condividi