Fermare i tumori alle radici: Axel Ullrich nominato per il premio alla carriera dello European Patent Office

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Nel mondo, il cancro rimane una delle principali cause di morte ma nuove generazioni di farmaci basati sulla ingegneria genetica mirano a fermare il tumore alle radici, riducendo l’afflusso di sangue ai tessuti tumorali. Questo approccio si deve, in buona parte, al biologo molecolare tedesco Axel Ullrich. In oltre quaranta anni di ricerche presso il Max Planck Institute e in aziende, Ullrich ha identificato i processi cellulari che stanno alla base del cancro e di altre malattie, promuovendo rivoluzionarie tecniche di laboratorio e farmaci di nuova generazione.

Per questi risultati, Axel Ullrich, che oggi ha 73 anni, è stato nominato fra i finalisti dello European Inventor Award 2017 nella categoria “alla carriera”. I vincitori del Premio, istituito dallo European Patent Office e giunto alla 12ª edizione, saranno resi noti nel corso di una cerimonia che si terrà il 15 giugno a Venezia.

«Axel Ullrich è stato un vero pioniere nella genetica e ha cambiato per sempre la comprensione scientifica di malattie come il cancro e ha aumentato le chance dei pazienti con nuove generazioni di farmaci», ha detto il Presidente dello European Patent Office, Benoît Battistelli, annunciando i finalisti dello European Inventor Award 2017. «Esempio di come i risultati della ricerca si trasformino in benefici per la società, Ullrich ha sviluppato farmaci di successo per grandi case farmaceutiche e ha fondato numerose start up per sviluppare le sue invenzioni».

Considerato un’autorità internazionale nel suo campo, Ullrich ha iniziato al meglio la sua carriera. Due anni dopo aver conseguito, a Heidelberg, un PhD in genetica molecolare, nel 1977 riuscì per primo a trasferire in un batterio il gene dell’insulina umana, permettendo di produrre, nel 1982, il primo farmaco geneticamente ingegnerizzato: l’insulina umana ricombinante Humulin. Altre pietre miliari della sua carriera sono state la scoperta di HER2, un gene che causa il tumore al seno, e di farmaci basati sulla ingegneria genetica che lo combattono. Ancora Ullrich ha identificato il meccanismo attraverso il quale i tumori si assicurano il sangue necessario alla loro crescita e l’ha ridotta con farmaci che “affamano” il tumore.

Ingegneria genetica e “segnali fra le cellule”

Quando Ullrich entrò in Genentech, nel 1978, la società aveva pochi dipendenti e il DNA era un territorio sostanzialmente inesplorato. Dopo aver sviluppato la tecnologia capace di alterare il codice genetico delle molecole, lo scienziato tedesco ha aperto un nuovo sentiero, studiando la trasduzione dei segnali, cioè il processo attraverso il quale le cellule del corpo umano comunicano fra loro. Applicando queste scoperte alla ricerca sul cancro ha trovato un modo per affrontare il tumore più elegante rispetto ad avvelenarlo con sostanze chimiche o esporlo, insieme al paziente, a dannose radiazioni. Scoprendo alcuni dei geni coinvolti nella formazione dei tumori, Ullrich ha identificato degli “interruttori” che “spengono” il cancro alla radice. I farmaci di Ullrich che “affamano” il tumore, lavorano silenziando specifiche trasmissioni del segnale cellulare, fra cui la trascrizione del gene della tirosin-chinasi (PTK). Il suo farmaco per il carcinoma mammario metastatico, HER2-positivo, ferma invece la moltiplicazione delle cellule disturbando la ricezione del segnale che ne attiva la crescita.

Colpire il cancro alla radice

Il mondo ha davvero bisogno di nuovi approcci alla terapia tumorale. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) prevede per il 2030, oltre 22 milioni di nuovi casi all’anno: il 75% in più rispetto al 2008. Il modello della Medicina personalizzata promette nuovi trattamenti sostituendo l’approccio “una soluzione valida per tutti” con terapie adattate al profilo genetico del singolo paziente. Axel Ullrich ha svolto un grande ruolo nello sviluppo di questo approccio alla terapia antitumorale. Herceptin, creato da Ullrich nel 1998 e salutato come il primo antitumorale specifico, è considerato una rivoluzione perché prescrivibile solo alle donne i cui tumori al seno esprimono l’oncogene HER2. In questi casi Herceptin dimezza i rischi di recidiva.

La medicina personalizzata richiede analisi genetiche che sono sempre più facilmente disponibili. Oggi un laboratorio può effettuare una mappatura del DNA del paziente per meno di 500 euro. Pazienti positivi per certi marker genetici possono ora approfittare di terapie personalizzate molto più efficaci. Terapie come il Sunitinib (usato pe il trattamento dei tumori gastrointestinali e del rene) rappresenta un’alternativa alla chemioterapia e alla radioterapia che impattano gravemente sulle condizioni dei pazienti.

Dal laboratorio alla farmacia

Ullrich spiega il successo delle sue ricerche affermando che, dovendo prendere delle decisioni, preferisce seguire il suo istinto «Le decisioni razionali non funzionano quando si tratta della propria vita», dice.

Axel Ullrich ha sempre insistito sull’importanza di colmare le distanze fra la ricerca e la pratica clinica. Le sue terapie basate sulla genetica hanno creato un mercato mondiale che vale 72 miliardi di euro l’anno.

Gli inibitori delle chinasi, un altro campo che ha visto in Ullrich un pioniere, arriverà a 29 miliardi di euro nel 2019. Prima che il brevetto scadesse, nel 2014, l’Herceptin è stato fra i 50 farmaci con il maggiore fatturato, con vendite per 6,3 miliardi di euro. Sunitin dovrebbe portare alla Pfizer che lo produce 1,5 miliardi nel 2018.

Ullrich ha inoltre dato vita a numerose start-up per portare sul mercato le sue invenzioni: Sugen (acquisita da Pfizer), Axxima Pharmaceuticals (ora GPC Biotech AG), U3 Pharma (ora parte di Daiichi Sankyo), Kinaxo Biotechnologies GmbH (acquisita da Evotec AG) e Blackfield AG ed è un entusiasta sostenitore di iniziative globali di ricerca, L’inventore supporta la ricerca attraverso iniziative globali come il Singapore Oncogenome Project. Ullrich ha depositato 100 brevetti nel mondo di cui 30 in Europa. Prolifico autore di oltre 570 pubblicazioni, è uno dei 10 autori più citati nella letteratura medica degli ultimi 25 anni con almeno 50 mila citazioni. Ha ottenuto alcuni dei più alti riconoscimenti mondiali come il premio Robert Koch (2001), il Clifford Prize for Cancer Research (2005), lo Hamdan Award for Medical Research Excellence (2008) e il Wolf Prize in Medicine (2010).

Nonostante i risultati commerciali e clinici dei suoi farmaci, il cuore di Ullrich rimane nella scienza. Dal 1998 dirige il Dipartimento di Biologia molecolare del Max Planck Institute a Martinsried, vicino a Monaco. Combattere il cancro è la sua sfida da 30 anni. «È un problema enorme e dobbiamo fare di tutto per sconfiggerlo» ha detto.

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