La Corea del Nord condanna l’invio della portaerei statunitense USS Carl Vinson nella penisola di Corea, deciso dal Pentagono, e minaccia “conseguenze catastrofiche” in caso di un eventuale “attacco preventivo” degli Usa. Il presidente Usa Donald Trump, replica su Twitter senza mezzi toni: “La Corea del Nord cerca guai. Se la Cina decide di aiutare, sarebbe ottimo. Altrimenti risolveremo il problema senza di loro!”. Intanto la Russia, poco prima che arrivasse in visita a Mosca il segretario di Stato americano Rex Tillerson, il ministero degli Esteri si è detto preoccupato estremamente preoccupato dalla possibilità che gli Stati Uniti possano decidere di intraprendere un’azione militare unilaterale contro la Corea del Nord.
L’avvertimento di Pyongyang è stato pubblicato dall’agenzia di stampa di Stato Kcna nel giorno in cui il Parlamento nordcoreano si è riunito per una delle sue due sessioni annuali, convocata in coincidenza del quinto anniversario dell’ascesa al potere di Kim Jong-un, che prese le redini del governo alla morte del padre Kim Jong-il. Pyongyang è “pronta a reagire a qualsiasi forma di guerra” da parte di Washington, fa sapere il regime di Kim Jong-un. E aggiunge: “Considereremo gli Usa completamente responsabili delle conseguenze catastrofiche che deriveranno dalle loro azioni intollerabili”. Il riferimento è, appunto, al fatto che sabato il Pentagono ha annunciato l’invio della portaerei in acque vicine alla Corea del Nord, in risposta all’ultimo lancio missilistico di Pyongyang, che risale al 5 aprile.
A far salire la tensione nelle ultime settimane sia il fatto che, a seguito del raid Usa in Siria di venerdì (in risposta al presunto attacco chimico di martedì scorso nella provincia di Idlib di cui Washington attribuisce la responsabilità al presidente siriano Bashar Assad), si sono fatte insistenti le voci di una possibile reazione statunitense in Corea, sia i timori crescenti che Pyongyang possa condurre a breve il suo sesto test nucleare o un altro test missilistico. A fare pensare a questa ipotesi sono, oltre all’insistenza con cui il regime che continua a sottolineare che sta sviluppando missili nucleari in grado di raggiungere il territorio Usa, una serie di coincidenze di date: sicuramente la scelta degli Usa di inviare la portaerei, ma anche il fatto che sabato ricorre il 105esimo anniversario della nascita del fondatore dello Stato, Kim Il-sung, e che il 25 aprile si celebrerà invece l’85esimo anniversario della fondazione dell’Esercito popolare di Corea. Una dimostrazione di forza da parte di Pyongyang rafforzerebbe l’immagine interna del regime in un momento del genere.