Anche il verde si rifà il look. In vista del G7 che a fine maggio richiamerà a TAORMINA delegazioni da tutto il mondo, nella perla dello Ionio ma anche nella vicina Giardini Naxos hanno preso il via lavori straordinari di pulizia e potatura delle aree verdi. In campo gli operai forestali impegnati a riportare all’antico splendore angoli delle due cittadine invasi da erbacce e degrado. Per fare il punto sugli interventi nei giorni scorsi l’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici, accompagnato dal dirigente generale del dipartimento Sviluppo rurale, Dorotea Di Trapani, e da dirigente del Servizio 12 di Messina, Giovanni Cavallaro, ha effettuato un sopralluogo.
“Bisognerebbe andare là per rendersi conto del lavoro straordinario che questo personale, spesso bistrattato e mortificato, sta effettuando. Un intervento meticoloso e importante per fare in modo che la Sicilia mostri nei giorni del G7 il suo volto migliore” dice all’AdnKronos l’assessore Cracolici. Diverse le aree strategiche interessate dagli interventi. Si parte ovviamente dal Teatro Antico di TAORMINA, dove i lavori di pulizia e scerbatura ma anche di potatura interesseranno un’area estesa per circa 35mila metri quadrati. Ma l’operazione di restyling riguarderà anche la Badia Vecchia, piazza Padre Pio, piazza Teatro Greco, piazza San Francesco di Paola, piazza San Domenico, via Luigi Pirandello e ovviamente la Villa comunale. Interventi di potatura, pulizia e scerbatura eseguiti sia manualmente che con decespugliatore e pala gommata saranno effettuati anche nel Parco archeologico di Giardini Naxos su un’area estesa per circa 350mila metri quadrati. Il valore stimato degli interventi, considerando le risorse umane impiegate e i mezzi messi a disposizione è di quasi 146mila euro. L’auspicio è che il lavoro manutentivo possa continuare anche dopo il G7. “La manutenzione è un grande problema della Sicilia – spiega l’assessore – perché abbiamo siti straordinari che a causa della mancanza di interventi versano in uno stato di abbandono”. Tesori ricoperti da erbacce e incuria che negli anni si sono trasformati in luoghi del degrado.
“Fino a oggi i forestali – prosegue Cracolici – sono stati impegnati nella manutenzione di boschi e superfici alberate, nel demanio forestale e non certo in siti archeologici e beni culturali. Un Dipartimento spesso bistrattato compie in silenzio e quotidianamente un lavoro importante sul fronte del contrasto agli incendi, dell’erosione delle colline e della tutela della biodiversità delle nostre colture arboree. Oggi grazie al G7 il loro lavoro ha visibilità, ma è un impegno continuo di cui bisognerebbe essere grati ogni giorno”. Proprio ai forestali, infatti, è affidata la cura di di 27 riserve orientate e di 70 riserve regionali, “un patrimonio di straordinaria bellezza – conclude Cracolici – in luoghi straordinari che è nostro dovere preservare”.