G7: cucina siciliana per i grandi al vertice di Taormina

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“Una grande narrazione e valorizzazione del territorio siciliano e delle eccellenze italiane”. Questa è la ‘filosofia’ di fondo che guiderà il vertice del G7 a Taormina del 26 e 27 maggio, per quanto riguarda il coté gastronomico. A quanto apprende l’AdnKronos, la cena di gala offerta dal Quirinale al Grand Hotel ‘Timeo’ ai capi di stato e di governo, ai rispettivi coniugi e ai capi delle delegazioni, più qualche ‘vip’ del mondo della cultura, in tutto circa una cinquantina di invitati, punterà su un menu teso a valorizzare anzitutto i prodotti siciliani, con altre eccellenze italiane, favorendo i prodotti a ‘chilometro zero’.

Dunque, alla sera menu molto vario con pasta e riso, diverse portate di pesce, ortaggi e verdure, dolci tipici con la ricotta come le cassate e i cannoli o le paste di mandorla, scelta di vini anch’essi in prevalenza siciliani e di altre zone di pregio italiane. Il pranzo di lavoro che si svolgerà al tavolo del vertice in tarda mattinata presso il San Domenico Palace e il buffet che resterà aperto h24 avranno invece un carattere internazionale. Si chiederà se vi sono allergie o intolleranze particolari; alle forniture provvederanno gli hotel che ospitano gli eventi. L’organizzazione – affidata ‘chiavi-in-mano’ alla società Ega di Roma con sede a viale Tiziano nel quartiere Flaminio, fondata e presieduta da Emma Aru, la stessa dell’Expò a Milano – prevede che il vertice si svolga al San Domenico, l’antico convento trasformato in albergo di lusso.

Qui e al Grand Hotel ‘Timeo’ saranno ospitati i capi di Stato e di governo, mentre le loro delegazioni staranno in diversi alberghi della cittadina. Il benvenuto avverrà al Teatro Antico greco-romano con foto di gruppo al mattino e concerto dell’orchestra Filarmonica della Scala la sera; in caso di pioggia, al Palazzo dei Congressi. Ma le previsioni parlano di bel tempo, prendendo in considerazione la serialità negli anni del meteo locale, anche se Taormina è caratterizzata da un microclima particolare dovuto alla contemporanea presenza del mare Jonio da un lato e dell’Etna dall’altro, per cui spesso anche quando la zona è colpita da pioggia a Taormina brilla il sole.

A proposito del vulcano, nessuna preoccupazione diretta per eventuali eruzioni; semmai, il problema potrebbe ripercuotersi sull’aeroporto militare di Sigonella, alle porte di Catania, dove atterreranno gli aerei dei voli di Stato, che nel caso potrebbe essere interessato da precipitazione di ceneri. Da qui, i Grandi si sposteranno con gli elicotteri alle elipiste nelle contrade Bongiovanni e Piano Porto, interessate ai lavori di adeguamento ad opera del reparto Genio dell’Aeronautica militare, per raggiungere poi in auto Taormina. I giornalisti stimati – le procedure di accredito devono ancora partire – sono fra i 3.000 e i 4.000 e da 60 a 100 le tv internazionali con il broadcasting center all’hotel ‘Capo Taormina’ e il media center all’Hilton di Giardini Naxos.

Anche loro saranno coinvolti nel progetto ‘Taormina smart’, basato sulla mobilità elettrica di tutti i delegati. Il piano sanitario è affidato al 118 con servizio di elisoccorso. I Grandi resteranno a Taormina, gite ‘fuori porta’ potrebbero riguardare semmai i coniugi: nelle vicinanze sono diverse le attrattive turistiche, sia naturali che artistiche, dall’Etna alle gole dell’Alcantara, da Acireale con la riviera dei Ciclopi fino al centro storico barocco di Catania. Taormina sarà al contrario off-limits per i turisti dal 22 maggio alla fine del vertice il 28 maggio; i cittadini taorminesi sono invece tutti automaticamente ‘accreditati’, con l’unica limitazione dovuta ai cortei presidenziali e ai cordoni di sicurezza a protezione delle autorità. (AdnKronos)

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