Il giorno del Giovedì Santo, nell’ultima riforma del Vaticano II, è entrato a far parte del Triduo o meglio, a esserne un’introduzione, appartenendo, in realtà, a due tempi liturgici: 2) è l’ultimo giorno della Quaresima e, con esso, finisce anche il digiuno quaresimale; 2) con la sua Messa in Coena Domini inizia il Triduo Pasquale dei tre giorni “Passionis et Resurrectionis Domini” che si conclude con i secondi Vespri della Domenica di Pasqua. Il Giorno del Giovedì Santo è riservato, in particolare, a due distinte celebrazioni liturgiche: la Messa mattutina del Crisma in cui, al mattino, nelle cattedrali, il Vescovo consacra, con una solenne cerimonia, il Sacro Crisma, olio benedetto da utilizzare per tutto l’anno successivo per i Sacramenti del Battesimo, Cresima e Ordine Sacro, e altri oli per Battesimo, Unzione degli Infermi e per ungere i Catecumeni.
Giovedì Santo: significato e origini storiche
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