‘Guerra’ di Gibilterra 300 anni dopo: la Brexit riaccende le tensioni fra Madrid e Londra

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Le conseguenze della Brexit non sono state, né saranno, poche ed i primi attriti iniziano a rivelarsi: è il caso della Rocca di Gibilterra, contesa da Londra e Madrid che avevano trovato un accordo mediante il trattato di Utrecht del 1712. Il territorio, un pezzo di Inghilterra di 6,7 km2, era stato rivendicato da Madrid sulla punta sud della Spagna ed i confitti si erano appianati dopo l’adesione dei due paesi all’Ue. Adesso la questione potrebbe riaprirsi e da Londra arrivano perfino ipotesi di guerra, che richiamano il conflitto con l’Argentina per le Falkland-Malvine. La Brexit rischia di avere un effetto boomerang per l’Inghilterra sul contenzioso, ‘dimenticato’ dalla premier Theresa May nella lettera di divorzio inviata mercoledi’ a Bruxelles. La risposta del presidente del Consiglio Ue Donald Tusk ha avuto l’effetto di un “terremoto” a Londra scrive El Pais.

Gibilterra, ha chiarito Tusk, è fra le linee rosse del negoziato: Madrid – che vuole la ‘co-sovranita” sul territorio inglese – avrà in pratica un diritto di veto sull’applicazione degli accordi di divorzio alla Rocca. Logicamente l’Unione appoggera’ chi sara’ rimasto. Un richiamo alle dure realta’ del divorzio che ha provocato l’ira britannica. Il premier di Gibilterra Fabian Picardo ha accusato la Spagna di comportarsi come “un bullo” per imporre la co-sovranita’ e Tusk di comportarsi come “un marito cornuto”. May ha giurato che non cedera’ “mai” la sovranita’, il ministro degli esteri Boris Johnson ha promesso un appoggio “granitico” ai compatrioti della Rocca. L’ex leader tory Michael Howard si e’ appellato alla guerra scatenata da Margaret Thatcher in difesa delle Falkland 35 anni fa affermando che anche May deve essere pronta a combattere per Gibilterra. Un altro dirigente conservatore Norman Tebbit ha proposto di stoppare Madrid su Gibilterra appoggiando l’indipendenza della Catalogna: la Spagna “gioca con il fuoco” ha avvertito.

Convinta di avere il coltello dalla parte del manico, Madrid al momento si è limitata a ribattere, con il ministro degli esteri, Alfonso Dastis che “qualcuno a Londra sta perdendo i nervi”. La guerra delle parole fra i due futuri ex-soci evidenzia i rischi che la Brexit provochi nuove fiammate di nazionalismo. E in mezzo ci sono i 30mila abitanti della Rocca – al 90% per il ‘no’ al referendum – che dipendono per quasi tutto dalla frontiera ora aperta con la Spagna. Ma che fra due anni potrebbe chiudersi, strangolando Gibilterra.

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