Il vortice polare scatena l’inverno: gelo e neve avanzano sull’Europa da nord/est mentre nel Mediterraneo resiste l’anticiclone

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La circolazione sinottica sull’area euro-atlantica rimane pressoché invariata rispetto i giorni precedenti, salvo piccoli cambiamenti. Un ampio promontorio anticiclonico dinamico continua a dominare fra la Spagna, la Francia e il bacino centro-occidentale del Mediterraneo, garantendo condizioni di sostanziale stabilità atmosferica. Ma l’espansione verso levante di questa struttura anticiclonica viene, per l’appunto, fermata da una saccatura, di lontane origini artiche, che dal mare di Barents si prolunga fino al mar Nero, raggiungendo con una saccatura “derivata” più meridionale la Grecia, il mare Egeo e l’ovest della Turchia, alimentando condizioni di instabilità, con lo sviluppo di diversi temporali durante le ore diurne. Tale saccatura è alimentata in quota da masse d’aria molto fredde, nella media troposfera, con valori anche sotto i -35°C a 500 hpa, fra la Finlandia e il nord della Russia europea, che stanno favorendo anche delle nevicate fino a bassissima quota, se non al piano. Soprattutto tra la Svezia, la Finlandia e la Carelia, dove nel corso delle prossime ore, con il passare di un intenso sistema frontale, annesso ad una depressione a carattere freddo che dalla Lettonia tende a spostarsi verso la Russia sud-occidentale, sono attesi rovesci nevosi, o di pioggia mista a neve, fino al piano. Addirittura fiocchi di neve si potrebbero vedere pure in diverse città, come Stoccolma, Helsinki, San Pietroburgo e Tallinn, dove non si possono escludere neppure degli accumuli temporanei sul terreno. Questo importante affondo freddo fra la Scandinavia e la Russia europea verrà coadiuvato dalla temporanea erezione verso nord del promontorio anticiclonico delle Azzorre, il quale causerà un sensibile aumento dei valori di geopotenziale in quota, sopra l’Atlantico settentrionale. Lo sviluppo sull’Atlantico settentrionale di questo anticiclone dinamico, caratterizzato in quota da massimi di geopotenziale elevati, spianerà la strada per la formazione di un imponente promontorio anticiclonico, spanciato con i propri elementi verso nord.

La formazione di questa “impalcatura” anticiclonica, nel cuore dell’Atlantico settentrionale amplierà, più ad est, la discesa delle masse d’aria fredde presenti sopra la Calotta polare verso latitudini più meridionali. Il forte “gradiente di geopotenziale” che si è sviluppato in quota, fra l’Atlantico settentrionale e l’Europa occidentale, ha agevolato una notevole accelerazione del “getto polare” che scivola lungo il bordo più orientale del promontorio anticiclonico dinamico atlantico, posizionato in pieno Atlantico. L’assetto maggiormente “meridiano” del “getto polare” contribuirà a far scivolare di latitudine il “lobo scandinavo” del vortice polare, e la massa di artica molto fredda annessa, che dalla regione Artica si propagherà verso latitudini più meridionali, propagandosi alla Scandinavia, fino a raggiungere la Russia occidentale. Il nucleo di aria fredda, di origine artica marittima, sta per scivolare sulla penisola Scandinava, con isoterme davvero molto basse per il periodo.

Basti pensare che la -16°C nel corso delle prossime 24-36 ore sorvolerà la parte più settentrionale del Golfo di Botnia, mentre le isoterme di -8°C -9°C entro domani raggiungeranno il Golfo di Finlandia e le Repubbliche Baltiche, causando un brusco raffreddamento per il periodo. Questa ondata di aria fredda avendo caratteristiche marittime risulterà piuttosto spessa, probabilmente oltre i 5 km, interessando e instabilizzando anche buona parte della colonna troposferica. Nel corso della serata la parte più consistente di questo nucleo di aria polare marittima comincerà ad invadere la penisola Scandinava, determinando un brusco abbassamento delle temperature.

Il forte “gradiente termico verticale” che caratterizzerà l’irruzione fredda favorirà lo sviluppo di annuvolamenti cumuliformi, a carattere sparso, che daranno luogo a delle gragnolate e a isolati rovesci di pioggia mista a neve granulare fino in prossimità delle coste di Svezia, Finlandia meridionale ed Estonia. La neve potrebbe tornare ad imbiancare diverse città e località fra Svezia, Finlandia, Estonia, Lettonia e Russia, fra cui Stoccolma, Helsinki, San Pietroburgo e Tallinn, dove non si potranno escludere dei rovesci di neve. Va detto che in questo periodo, grazie anche alla maggiore insolazione che caratterizza il mese di aprile, l’afflusso di aria molto fredda in quota tende a riacutizzare l’instabilità, a causa delle maggiori differenze termiche che si verranno a creare fra medi e bassi strati (decisamente più caldi in questo periodo dell’anno).

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Visto che nella media troposfera la massa d’aria conserverà le sue caratteristiche gelide, con isoterme sotto i -35°C a 5100 metri. Tali contrasti termici esacerbano il “gradiente termico verticale” in seno alla massa d’aria polare, agevolerà lo sviluppo di diffusi moti convettivi che daranno origine a quella nuvolosità puntiforme, identificabile in nubi di tipo cumuliformi, come cumuli e cumulonembi in aria fredda interamente ghiacciati, che daranno luogo a rovesci sparsi, che dato lo “zero termico” molto basso assumeranno carattere nevoso fino al piano fra Svezia, Finlandia, Estonia e Russia occidentale, dove saranno attesi pure accumuli di un certo rilievo sul terreno.

L’afflusso dell’aria fredda, inoltre, causerà anche un marcato calo dei valori termici che riguarderà soprattutto l’area scandinava, la Finlandia ed in seguito pure la Carelia. In Lapponia si torneranno a registrare temperature minime che potranno scendere anche al di sotto dei -10°C -12°C.

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