Ibm, Intel, Apple. Quasi tutti i big della tecnologia, servendosi dell’intelligenza artificiale, si stanno muovendo nel settore della salute. Lo rileva la rivista Ieee Spectrum, che ha raccolto in un articolo tre progetti lanciati negli ultimi giorni. Ibm, per esempio, nell’ambito di un progetto da due milioni di dollari, ha sviluppato un modello che sembra riuscire ad anticipare di due anni le diagnosi di insufficienza cardiaca rispetto ai metodi tradizionali semplicemente facendo analizzare da un algoritmo i dati normalmente raccolti durante le visite.
Intel, un altro big, si concentrerà invece sul tumore al polmone. Insieme al colosso cinese AliBaba ed altri partner ha infatti appena lanciato un concorso al fine d sviluppare un algoritmo in grado sia di anticipare la diagnosi che di seguire lo sviluppo e l’evoluzione di questa patologia. L’Università di Stanford ha invece sviluppato un progetto i ricerca per dimostrare come l’intelligenza artificiale riesca a predire gli eventuali effetti collaterali di un farmaco. Lo studio, pubblicato dalla rivista ACS Central Science, spiega come l”algoritmo riesce, sulla base di poche informazioni sulla struttura chimica del farmaco potenziale, a formulare predizioni su un’eventuale tossicità.