No di Assobibe, l’associazione di Confindustria che rappresenta le bevande analcoliche, ad una possibile tassa sulle bevande zuccherate che sarebbe contemplata nella manovra economica. ”Il Paese ha bisogno di crescita ed occupazione e una misura come questa produce effetti opposti” afferma il presidente Aurelio Ceresoli. “Le ripercussioni negative sulla produzione e sull’occupazione, anche dell’indotto, comportano una diminuzione delle entrate da imposte dirette con conseguente riduzione di Pil e questo abitualmente viene poco considerato. Così come gli effetti a livello locale e sociale di misure di questo tipo, parliamo di migliaia di posti di lavoro. Non si comprende il motivo di una focalizzazione sulle bevande analcoliche già penalizzate da un’aliquota Iva del 22% (tra le più elevate della UE, dove la media è del 16,5%, in Francia ad esempio del 5,5) anche rispetto alla maggior parte degli alimenti che soggiacciono ad aliquote IVA ridotte (4 e 12%)” spiega. E’ “noto peraltro che l’adozione di politiche fiscali discriminatorie deteriora il clima degli investimenti.Appare inoltre ingiustificata la discriminazione su una categoria i cui consumi sono già in contrazione da oltre 10 anni e pesano per meno dell’1% delle calorie quotidiane assunte da un italiano” sottolinea.
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Ipotesi tassa bevande zuccherate, Assobibe: penalizza i consumatori
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