Conferenze, laboratori interattivi, spettacoli di planetario e workshop per esplorare, a tutto campo, la natura e immergersi nella geo e biodiversità del Lazio. Questo e molto altro alla Festa dei Musei della Natura, che si è tenuta – spiega Francesca Pezzella nella newsletter INGV – presso la Cartiera Latina, al Parco dell’Appia Antica. L’evento, di cui l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) è partner istituzionale, è stato organizzato dai 15 musei del Sistema museale della Regione Lazio RESINA (REte SIstemica Naturalistica) e patrocinato dalla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO. Il Museo Geofisico di Rocca di Papa dell’INGV, già parte del Sistema Resina, ha collaborato alla organizzazione e realizzazione dell’evento. “Per l’occasione, nello spazio dedicato al Museo Geofisico nella Discovery hall, è stata allestita una stazione sismica funzionante”, spiega Giuliana D’Addezio sismologa dell’INGV e direttore del Museo, “e il collegamento in tempo reale con la sala di sorveglianza sismica dell’INGV. Qui adulti e bambini hanno potuto scoprire come funziona la sala operativa e osservare sul monitor il tracciato del proprio terremoto prodotto saltando accanto al sensore. Ad arricchire la giornata anche attività ludico-didattiche con il puzzle delle placche e molle slinky per osservare i meccanismi di propagazione delle onde”. Tra gli appuntamenti, un percorso formativo realizzato in collaborazione con l’Università Roma Tre, tutto dedicato agli insegnanti. Gianluca Valensise, dirigente di ricerca dell’INGV, ha tenuto il seminario dedicato ai docenti “I terremoti dell’Appenino Centrale del 2016-2017 nel quadro della pericolosità sismica del Lazio”, dove ha spiegato i concetti fondamentali di pericolosità, vulnerabilità e prevenzione sismica.
“L’obiettivo del seminario è informare a tutto campo il pubblico sulle caratteristiche dei terremoti già avvenuti, e di sensibilizzarlo nei confronti degli effetti dei terremoti futuri”, afferma Gianluca Valensise. “Il confronto tra i danni subiti da Amatrice e da Norcia a seguito della scossa del 24 agosto ha suscitato particolare interesse nel pubblico. Amatrice è stata colta nel sonno, non solo nel senso letterale dell’espressione ma anche nel senso figurato di una consapevolezza del problema sismico molto limitata, nonostante la collocazione in una delle aree a maggior pericolosità sismica di tutta la penisola. A Norcia invece, dove il centro storico ha subito danni incomparabilmente minori di quelli subiti da Amatrice, si sono potuti riscontrare gli effetti benefici di una memoria sismica che tra 1859 e il 1997 – passando per il 1979 – è stata tenuta sempre viva dal verificarsi di terremoti abbastanza forti da richiedere un progressivo e sistematico consolidamento dell’edificato. Oggi il problema principale di molti centri storici non è la dimensione dei terremoti che prima o poi si troveranno a subire bensì la loro vulnerabilità intrinseca, che quasi mai viene ridotta ma semmai viene ulteriormente accentuata da interventi edilizi inopportuni. Sviluppare una memoria storica dei terremoti e una forte consapevolezza del ruolo che ognuno di noi cittadini può e deve svolgere è una delle principali scommesse dell’Italia dei prossimi decenni”, aggiunge l’esperto INGV. La Festa dei Musei della Natura è stata una occasione di incontro tra famiglie, scuole, amanti della natura, scienziati e professionisti dei musei, ma anche un momento formativo rivolto ai docenti, pubblico ideale per veicolare messaggi diretti primariamente ai più giovani, cittadini del futuro. “È stata una bellissima giornata e un’esperienza gratificante toccare con mano l’interesse del pubblico e la curiosità contagiosa dei bambini e dei ragazzi”, afferma Giuliana D’Addezio. “Hanno partecipato attivamente anche 13 ragazzi e ragazze del Liceo Scientifico Cannizzaro di Roma e del Liceo Classico Foscolo di Albano in attività di Alternanza Scuola Lavoro con l’INGV, che hanno avuto l’occasione di mettere in campo le loro abilità di comunicazione e di relazione, le capacità di gestione e di organizzazione, e di avere esperienza diretta di attività in cui si apprende, e si fa apprendere, divertendosi” conclude la sismologa.