Nostradamus, le profezie e i conflitti internazionali: la Terza Guerra Mondiale è davvero alle porte?

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C’è aria di guerra nel mondo. In realtà la guerra c’è sempre stata nel mondo. Ma questa volta è una di quelle che attira maggiormente la nostra attenzione perché potrebbe essere una guerra ‘nostra’, ovvero che coinvolga, non solo passivamente, l’Occidente. Tanto che si parla addirittura di Terza Guerra Mondiale. Le dinamiche internazionali, tra cui le divergenze tra Usa e Corea del Nord e la Russia che appoggia il governo siriano, contribuiscono a creare un equilibrio precario, difficile da gestire e da tenere in bilico. Sul fatto che questa tanto paventata guerra avvenga, molti hanno dei dubbi, e probabilmente a ragione, dato che un conflitto del genere, con le armi che ci sono oggi a disposizione, potrebbe significare una strage di proporzioni immani e mai viste sulla Terra.

Ma come sempre in questi momenti torna in auge il caro vecchio Nostradamus, le cui profezie vengono ‘scomodate’ oggi qualvolta il mondo occidentale si ritrova ad avere a che fare con stragi, attacchi terroristici e in generale timore per un possibile conflitto mondiale. Nostradamus è da sempre uno dei personaggi più enigmatici della storia. Nato col nome di Michel de Nostredame nel 1503, in Francia, è stato astrologo, scrittore, farmacista e speziale. A renderlo noto a più è stato soprattutto il libro “Le Profezie”, ovvero una raccolta di quartine in rima, considerate da molti delle vere e proprie previsioni del futuro.

Nel corso dei secoli, più volte, eventi importanti sono stati collegati, più o meno giustamente, alle profezie di Nostradamus. In tempi recenti una di quelle che avevano fatto maggiormente discutere, era stata quella legata all’attentato alle Torri Gemelle di New York. Tra bufale, come quella dei due “uccelli di fuoco” e interpretazioni forzate, sembra che l’unica quartina dell’astrologo a poter davvero (per chi ci crede ovviamente) essere collegata a quell’evento sia la seguente:

“A 5 e 40 gradi il cielo brucerà
Fuoco si approssimerà alla grande Città Nuova
All’istante una grande fiammata si spargerà e farà sprofondare
Quando si vorrà dei Normanni fare sofferenza.”

Ovviamente, come sempre quando si tratta di argomenti così discussi come le profezie, c’è chi pensa che non ci sia nessun collegamento con l’attentato a New York, ma la latitudine di 40°, la “Città Nuova” (New York, appunto), e la sofferenza dei “Normanni”, sono coincidenze non da poco.

Ancora più impressionante, in quest’ottica, i collegamenti tra un’altra quartina e i terribili fatti accaduti a Parigi nel 2015, dopo gli attentati rivendicati dall’Isis che hanno colpito la città in più punti. Ebbene, Nostradamus, cinque secoli fa scriveva:

La grande guerra inizierà in Francia e poi tutta l’Europa sarà colpita, lunga e terribile essa sarà per tutti….poi finalmente verrà la pace ma in pochi ne potranno godere“.

Leggere oggi queste parole fa rabbrividire, o quantomeno riflettere, anche i più scettici. I timori che serpeggiano nell’aria in questi giorni in tutta Europa sono concreti, e soprattutto in Italia, dove a Roma si temono altri attentati e l’allerta è alta. E proprio in merito alla capitale italiana, lasciano senza parole questi due passi di Nostradamus:

Ci saranno tanti cavalli dei cosacchi che berranno nelle fontane di Roma“.

(I cosacchi, al tempo di Nostradamus, erano le popolazioni nomadi tartare delle steppe della Russia meridionale, ovvero un gruppo etnico di origine turcica che abitò l’odierna Mongolia).

“Sarà invasa e finirà in un gigantesco maremoto:
Oh, vasta Roma, la tua rovina si avvicina.
Il tuo male è prossimo.
Sarai prigioniera per più di quattro volte.
Piango per l’Italia. Sarà distrutta da un terremoto e da bombe:
fuoco del centro della terra…
la farà tremare.
Finché due potenze fanno la guerra
per lungo tempo.
Il cielo arderà a 45 gradi.
Il fuoco si avvicina…
la gran fiamma salterà subito.”

Il profeta annuncia quindi il terzo conflitto mondiale che, secondo lui, dovrebbe portare molti morti, distruzioni e sangue ma prevede anche la fine del conflitto. Secondo le quartine il 2025 sarebbe l’anno che darà alla luce un lungo periodo di pace e serenità. “Dalle ceneri della distruzione ci sarà rinascita e pace anche se in pochi potranno goderne”. Un conflitto sanguinoso che ridurrà drasticamente la popolazione mondiale, i sopravvissuti vivranno poi in pace e serenità per lunghissimo tempo.

Sono solo profezie, ovvio, alle quali ognuno può dare il valore che ritiene più opportuno, ma leggerle in questi giorni vuol dire guardarle con un occhio diverso o più che altro tendere di più a crederci, mettendo da parte il buon senso che invece è necessario, ora più che mai. Non si tratta di creare allarmismi, o di chiudersi in casa per evitare chissà quali catastrofici eventi. Si tratta, ora più che mai, di affrontare la vita come abbiamo sempre fatto, con le nostre abitudini e i nostri obbiettivi. Senza follie, senza facile razzismo e senza generalizzazioni. Adottando magari solo un piccolo accorgimento in più: avere la consapevolezza, ogni giorno, che nulla è eterno e nulla è scontato, e godere di ogni singolo momento può e deve essere l’unica possibile filosofia di vita.

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