Pasqua: ristoranti, per il pranzo di domenica si prevedono 3,7 milioni di clienti

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Pasqua alta, alto l’ottimismo. Questo il quadro evidenziato dalla Federazione Italiana Pubblici Esercizi che prevede per le giornate del 16 e 17 aprile un incremento delle presenze nei ristoranti del Belpaese dell’1,5% rispetto al 2016. “Un risultato soddisfacente – commenta Lino Enrico Stoppani, Presidente di Fipe – favorito dal calendario di quest’anno che posiziona le festività pasquali a primavera inoltrata, in un periodo di gite fuoriporta”. Tra i dati più interessanti emersi dalle rilevazioni dell’Ufficio Studi si segnala la crescente attenzione riservata a proposte di menù a filiera corta, con prodotti biologici e stagionali, che quest’anno riguarderanno ben il 40% dei ristoranti, insieme ad una maggiore sensibilità verso menù in cui si farà a meno di piatti a base del tradizionale agnello.

RISTORANTI
La Pasqua “alta” genera fiducia nei ristoratori. Quest’anno i ristoranti in attività saranno il 92,6% del totale contro il 91,2% dell’anno scorso, e il maggiore ottimismo si traduce in un saldo positivo (+2,6%) tra ristoratori ottimisti (14,3%) e pessimisti (11,7%) sulla clientela da servire per il pranzo di Pasqua. Per il pranzo di domenica 16 aprile si prevedono 3,7 milioni di clienti, in aumento dell’1,5% sul 2016. Per quanto riguarda la tipologia di clientela, circa il 45% delle persone che pranzeranno fuori casa sono turisti, principalmente italiani. Per quanto riguarda il menù a Pasqua prevalgono le proposte a pacchetto (71,8% del totale), composto indicativamente da 6 portate ad un prezzo medio di 50 euro, in lieve aumento sul 2016. La spesa prevista, prendendo quel prezzo come riferimento, è di 182 milioni di euro. Particolare attenzione verrà riservata inoltre a bambini e famiglie: ben il 30,4% dei ristoranti propone menù ad hoc per i più piccoli ad un prezzo medio di 22 euro. Parlando nello specifico delle tipologie di piatti, il menù tipo si caratterizza per un forte legame con la tradizione (67,1%), con piatti tipici del periodo pasquale, anche se quest’anno si segnala la crescita dei ristoranti che non serviranno piatti a base di agnello e capretto (1 su 4). Ampio spazio sarà dato anche a menù a filiera corta e con prodotti biologici (40%). Per 1 ristorante su 3 infine i menù saranno contraddistinti da reinterpretazioni creative della gastronomia locale. Il week end pasquale è inoltre una buona occasione per tracciare il comportamento della clientela e dei ristoratori per quanto riguarda le modalità di prenotazione, ormai sempre più all’insegna delle nuove tecnologie. Le imprese usano sempre più la rete per il proprio business, infatti per la gestione delle prenotazioni il 72,7% dei ristoranti si appoggia a mail o sistemi on line rispetto alla classica telefonata.

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