Ricerca: al Cnr si celebrano 60 anni di Europa e 10 di European Research Council

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Se la ricerca ha assunto un ruolo di primaria importanza nella creazione di un’Europa unita, l’Unione Europea, dal canto suo, ha consentito negli ultimi 60 anni lo sviluppo di una ricerca di eccellenza a matrice europea. Nasce da questa convinzione la scelta del Cnr di celebrare contestualmente i 60 anni dei Trattati di Roma e i 10 anni di attività dell’European Research Council con un evento in programma il 7 aprile a Roma nella sede di piazzale Aldo Moro. In questo contesto di cooperazione – spiega il Cnr – ciò che ha contraddistinto gli ultimi 60 anni di ricerca può essere suddiviso in due segmenti temporali: l’attività scientifica dei primi 50 anni a partire dai trattati di Roma (1957-2007) scientificamente identificabile con quella che viene definita “disruptive innovation” e gli ultimi 10 (2007-2017), più legati ad una attività definibile di “disruptive application” legato ad un approccio incrementale delle innovazioni sviluppate negli ultimi 50 anni, ponendo anche le basi per le grandi scoperte del futuro, secondo quella ciclicità che caratterizza anche la ricerca scientifica.

Ed è questo il ruolo che in Europa ha assunto l’European Research Council, che con il suo obiettivo di sostenere e finanziare la ricerca fondamentale di eccellenza sta costruendo le fondamenta per quella che sarà la “disruptive innovation” del futuro. Le sfide che dobbiamo affrontare con il supporto di Ricerca e Innovazione hanno assunto una dimensione globale tale che nessuno Stato membro da solo è in grado di affrontare. Ne consegue che la capacità di produrre innovazione e ricerca di eccellenza è passata inevitabilmente dal contesto nazionale a quello Ue.

Quattro le tematiche cardine della giornata: Idee (idee come motore di eccellenza scientifica che supporti la crescita dell’Europa in termini di economia e di benessere dei cittadini, come seme della conoscenza, e come terreno per la ricerca e per le sue applicazioni); Mobilità (intesa sia come libertà di movimento sia come circolazione di conoscenza, persone, prodotti, cultura per sottolineare le peculiarità uniche della ricerca che a partire da programma Erasmus, passando per le Marie Curie fino all’ERC ha consentito l’annullamento di barriere culturali e l’avvio di rapporti scientifici ancor prima che governativi); Wellbeing (la scienza a supporto di una vita lunga, felice e in salute, un’area scientifica interdisciplinare nella quale si registrano tra le più importanti scoperte degli ultimi 60 anni, ma il cui percorso è ancora lungo); Innovazione (l’innovazione, naturale risultato della ricerca, a supporto dello sviluppo di un tessuto industriale europeo, attraverso la promozione delle collaborazioni fra stakeholders che superino sempre di più i confini nazionali).

La prima sessione – dedicata ai 60 anni dei Trattati di Roma – si aprirà con i saluti del presidente del Cnr Massimo Inguscio e con un video messaggio di Carlos Moedas, commissario europeo per la ricerca, la scienza e l’innovazione, a seguire il discorso di apertura del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, quindi l’intervento, tra gli altri, del presidente dell’ERC Jean Pierre Bourguignon. La seconda sessione, dedicata alla celebrazione del decennale dell’ERC e caratterizzata dai contributi di esponenti di primo piano del mondo della ricerca e dell’università oltre che dall’intervento della vice presidente della commissione Itre del Parlamento europeo Patrizia Toia, si aprirà con l’intervento della ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli.

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