“Il sindaco Ilario Lacchetta e il direttore del resort di Rigopiano Bruno Di Tommaso sono pesci piccoli. Vogliamo prendercela con loro? Ok, va bene, ma non sono quelli che hanno causato il disastro. Non puo’ essere Lacchetta il capro espiatorio. Nella lista mancano i nomi piu’ pesanti come il presidente della Regione Luciano D’Alfonso e il prefetto Francesco Provolo. Mancano quelli che riteniamo i principali responsabili. Hanno abbandonato il territorio e l’hotel“. Lo dice al Messaggero Gianluca Tanda, fratello di una delle vittime della tragedia dell’hotel Rigopiano e portavoce del comitato vittime. “L’albergo andava evacuato“, sottolinea. “Ora mi aspetto che, chi ha causato tutto questo, liberi la poltrona. Non lo dico alla luce degli avvisi di garanzia, ma per l’incompetenza dimostrata“. Parla di incompetenza anche Simona Di Carlo, familiare di altre due vittime, intervistata da Repubblica. “Maggiore e’ l’incompetenza a ricoprire il tuo ruolo, maggiori i rischi che puoi procurare alle persone. Ed e’ cio’ che e’ accaduto”, dice. “La procura ha individuato molto bene la strada, si’. E ora spero allarghi la lista”. Sentito dalla Stampa invece Giampiero Parete, il primo a lanciare l’allarme dopo la slavina. “Chi ha sbagliato deve pagare, comunque non saro’ io ad emettere la sentenza al posto dei giudici”, dice.
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Rigopiano, fratello di una vittima: “Bisogna individuare i veri responsabili”
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