Il 2015 e’ stato un anno particolare per la mortalita’ in Italia in quanto si e’ assistito a un aumento del numero di morti in valore assoluto rispetto agli anni precedenti. A fronte delle circa 600 mila morti medie nel 2013 e nel 2014, nel 2015 si sono verificate 49.000 morti in piu’. Non vi e’ una spiegazione univoca per tale fenomeno, ma concorrono piu’ fattori contemporaneamente. Lo rileva il Rapporto Osservasalute 2016, presentato oggi a Roma all’Universita’ Cattolica. L’incremento della mortalita’ del 2015 rispetto al 2014 si e’ verificato, essenzialmente, nei primi 3 mesi dell’anno (rispettivamente, +6.000, +10.000 e +7.500) e nel mese di luglio (+9.500 mila).
L’eccesso e’, quindi, concentrato nel periodo invernale, quando e’ anche maggiore la diffusione di epidemie influenzali, e nel mese di luglio, durante il quale per un periodo di tempo prolungato le temperature sono state particolarmente elevate. Analogamente, anche altri Paesi europei hanno notificato un incremento della mortalita’ durante l’inverno 2014-2015, correlabile alle caratteristiche dell’epidemia influenzale. L’invecchiamento della popolazione spiega parte dell’incremento dei decessi osservato nel 2015, ma questo aumento delle morti rispetto al 2013 e al 2014 si puo’ leggere anche come una posticipazione dei decessi che non si sono verificati nei 2 anni precedenti, entrambi caratterizzati da una mortalita’ molto bassa. Tutto cio’, naturalmente, ha dei riflessi sulla speranza di vita della popolazione.
Al 2015, la speranza di vita alla nascita e’ piu’ bassa di 0,2 anni negli uomini e di 0,4 anni nelle donne rispetto al 2014, attestandosi, rispettivamente, a 80,1 anni e a 84,6 anni. Questi rallentamenti sono generalizzabili a tutto il Paese, passando da casi in cui la diminuzione e stata cospicua (Valle d’Aosta) ad altri in cui la speranza di vita e’ rimasta ferma al livello del 2014 o, invece, aumentata lievemente. Nel complesso, nei 5 anni trascorsi dal 2011 al 2015, gli uomini hanno guadagnato 0,6 anni, mentre le donne 0,2 anni. Come ormai e’ evidente da alcuni anni, la distanza della durata media della vita di donne e uomini si sta sempre piu’ riducendo anche se, comunque, e’ ancora fortemente a favore delle donne (+4,5 anni nel 2015 vs +4,9 anni nel 2011).