Più di 300 milioni di persone al mondo malate di depressione. Sono le stime piu’ aggiornate che l’Organizzazione Mondiale della Sanita’ (OMS) ha rilasciato il 7 aprile 2017 in occasione delle Giornata Mondiale della Salute che quest’anno e’ dedicata proprio alla depressione. Secondo Margaret Chan, direttore generale dell’OMS, “questi numeri sono una sveglia perche’ tutti i paesi rivedano il proprio approccio alla salute psicologica e questa venga trattata con l’attenzione necessaria”. Troppo spesso, però, la paura dello stigma sociale e i pregiudizi spaventano chi ne soffre, rendendo piu’ difficile la richiesta d’aiuto. Per questo motivo la campagna dell’OMS si intitola “Depression: Let’s Talk” (“depressione: parliamone”).
Ulteriore elemento di preoccupazione per l’OMS e’ l’accesso alle cure. In molti paesi non esiste, o e’ molto limitato, il sistema di sostegno per le persone che hanno problemi di salute psicologica. Perfino nei paesi piu’ ricchi, circa il 50% delle persone che soffrono di depressione non vengono curate e mediamente, solo il 3% della spesa sanitaria pubblica e’ investita in questo settore. Uno sforzo troppo ridotto se, come dice l’OMS, il disturbo depressivo maggiore, il caso piu’ grave, e’ la quarta causa di disabilita’ a livello globale.
IN ITALIA SONO 3,7 MILIONI, MOLTE PIU’ DONNE CHE UOMINI I dati del sistema di sorveglianza della salute pubblica PASSI gestito dall’Istituto Superiore di Sanita’ (ISS) dicono che gli italiani che presentano sintomi legati alla depressione sono il 6,2% della popolazione. Questa percentuale fa riferimento ai dati raccolti nel monitoraggio 2012-2015 su di un campione rappresentativo della popolazione nazionale, corrispondente a circa 3,7 milioni di italiani. La situazione italiana e’, come spesso accade, variegata sul piano delle regioni. Sopra la media nazionale risultano: Emilia-Romagna (7,5%), Liguria (7,5%), Molise (10,2%), Sardegna (9,4%) e Umbria (8,7%). Con un dato migliore della media: Basilicata (3,4%), Marche (4,8%), la provincia autonoma di Bolzano (4,6), quella di Trento (4,2%), Puglia (4,4%) e Veneto (5,6%). Tutte le altre regioni presentano risultati che oscillano attorno a quello nazionale.
La depressione, come ricorda l’OMS, e’ una condizione che puo’ colpire indifferentemente rispetto all’eta’, alla condizione economica, al sesso e alla propria storia di vita. A seconda del fattore preso in considerazione, dunque, anche in Italia la distribuzione varia in modo consistente. Per esempio, sempre guardando al lavoro fatto dal sistema PASSI, le donne italiane a soffrire di depressione sono l’8% contro il 4,5% degli uomini. Se guardiamo al fattore eta’, sono piu’ colpiti i soggetti piu’ fragili, quelli di eta’ compresa tra i 50 e i 69 anni (8,1%), mentre tra gli adulti (35-49 anni) ne soffre il 5,8% e tra i giovani (18-34) il 4,4%. Un dato significativo e’ il rapporto tra manifestazione dei sintomi di depressione e livello di istruzione, che nel nostro paese e’ inversamente proporzionale, segno che l’educazione puo’ dare strumenti in piu’ per riconoscere i sintomi e potenzialmente agevolare la richiesta di aiuto. Si passa, infatti, dal 12,5% tra coloro che hanno una licenza elementare o nessuna scolarizzazione, al 7,4% di chi ha un diploma di scuola media inferiore, al 5,2% di chi ha un diploma superiore fino al 4,2% dei laureati.
DEPRESSI A RISCHIO DI MALATTIE COME DIABETE E CARDIOPATIE A preoccupare l’OMS e’ anche la relazione tra salute psicologica e salute fisica. Chi soffre di depressione, infatti, e’ piu’ a rischio di cattiva salute fisica. In particolare, c’e’ un rapporto molto forte tra depressione e altre patologie, come per esempio il diabete e le cardiopatie. Ma, sottolinea l’OMS, e’ vero anche il contrario: chi soffre di cuore o ha il diabete ha un rischio maggiore di cadere nella depressione. Difficile perciò stabilire un rapporto di causa-effetto. Secondo i dati di PASSI, per esempio, chi presenta sintomi di depressione dichiara di avere avuto mediamente 8,6 giornate di cattiva salute fisica nel mese precedente all’indagine. Coloro che non soffrono di disturbi legati alla depressione ne dichiarano solamente 1,4: oltre sei volte di meno. La depressione e’ anche un importante fattore di rischio per quanto riguarda il suicidio. E questo, sottolinea Shekhar Saxena, il direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’OMS, vale non solo per chi vive nei paesi economicamente piu’ avanzati ma anche “per le piu’ remote popolazione del mondo”. Lo mostra la mappa del tasso di suicidi nel mondo (calcolati su 100 mila abitanti), in cui i dati peggiori raccolti dalla stessa OMS nel 2012 arrivano da Guyana (44,2 suicidi ogni 100 mila abitanti), Corea del Sud (28,9), Sri Lanka (28,8), Lituania (28,2), Suriname (27,8) e Mozambico (27,4).