Il popolo della notte si divide in ‘gufi‘ e ‘allodole‘. Nel gergo dei medici del sonno, si chiamano così i nottambuli che posticipano più che possono l’ora della buonanotte e vivono come un incubo il suono della sveglia (gufi), e i mattinieri che all’opposto vanno a letto ‘con le galline’ e appena fa giorno sono già carichi come molle (allodole). Ora, in uno studio pubblicato su ‘Cell’, un gruppo di scienziati della Rockfeller University americana ha scoperto il segreto dei primi: si nasconde nel Dna, nella mutazione di un gene chiamato CRY1. In sintesi, il ‘gene dei gufi’ condanna chi lo presenta a un jet leg perenne. Il loro orologio biologico è irrimediabilmente sfasato, in ritardo di 2 ore, 2 ore e mezza. Persone programmate per addormentarsi tardi e svegliarsi a stento, perché per il loro organismo la mattina è ancora notte. “I ‘gufi’ vivono come se fossero sempre in viaggio verso Est“, spiega Michael Young, a capo del laboratorio di genetica dell’ateneo Usa. “I loro giorni sono più lunghi di quanto concesso dal movimento della Terra – precisa Alina Patke, primo autore del lavoro – quindi è come se dovessero continuamente rimettersi in pari” con l’alternanza giorno-notte, “ritrovare il passo” con i ritmi circadiani.
VIDEO SUGGERITO
Scoperto il segreto dei “gufi” nottambuli: ecco perché si addormentano tardi e si svegliano a fatica
MeteoWeb