Nessuna nuova trivellazione entro le 12 miglia: lo ribadisce il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda nel corso del question time. “Il Decreto Ministeriale, recentemente pubblicato in Gazzetta ufficiale, – afferma il ministro – si pone quale aggiornamento delle modalita’ operative per la ricerca e la produzione di idrocarburi, in coerenza con la norma primaria, non estendendo o aggirando in alcun modo le disposizioni del Codice dell’Ambiente. La norma in argomento, vieta le attivita’ di ricerca, di prospezione nonche’ di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi nelle zone di mare comprese nelle 12 miglia dalla costa e nelle aree marine e costiere protette. La stessa prevede, tuttavia, la salvezza, per la durata di vita utile del giacimento, dei titoli abilitativi gia’ rilasciati, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale, garantendo la possibilita’ di svolgere nell’ambito delle concessioni gia’ rilasciate le ‘attivita’ di manutenzione finalizzate all’adeguamento tecnologico necessario alla sicurezza degli impianti e alla tutela dell’Ambiente”‘e delle ‘operazioni finali di ripristino ambientale’“.
Nel Decreto Ministeriale del 7 dicembre 2016, prosegue Calenda, “si specifica che sono consentite all’interno dei titoli abilitativi gia’ rilasciati unicamente le attivita’ funzionali a garantire l’esercizio e il recupero delle riserve accertate per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e salvaguardia ambientale; risultano quindi totalmente escluse nuove attivita’, quali quelle di sviluppo e coltivazione di eventuali nuovi giacimenti”. In conclusione Calenda ribadisce che il Decreto Ministeriale in oggetto “non prevede alcuna deroga alla normativa vigente, ma al contrario il chiarimento di precise procedure autorizzative a garanzia della sicurezza e dell’Ambiente”.