Tumore da cellulare, il magistrato Santosuosso: “E’ un problema della scienza, il Giudice si è basato sulle conoscenze riferite dal perito”

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“E’ un problema della scienza più che del diritto”, secondo il magistrato Amedeo Santosuosso, quello relativo alla sentenza del Tribunale di Ivrea che ha condannato l’Inail a corrispondere una rendita vitalizia da malattia professionale a un dipendente al quale nel 2010, è stato diagnosticato neurinoma dell’acustico. “Nel caso di Ivrea ci troviamo di fronte a una sentenza che si basa su conoscenze scientifiche, non possiamo dire che giudice abbia preso decisione che prescindeva dalle conoscenze scientifiche”, ha rilevato Santosuosso, presidente del Centro di ricerca interdipartimentale europeo per il diritto, la scienza e le nuove tecnologie (Eclt) dell’Universita’ di Pavia.

Il giudice di Ivrea “ha considerato valide le conoscenze che vengono presentate dal perito“. La domanda diventa, allora, “se queste conoscenze corrispondano allo stato dell’arte”. Bisogna cioè “vedere se il consulente tecnico abbia riferito correttamente lo stato arte: se questo e’ avvenuto, allora la sentenza si è basata su elementi corretti, in caso contrario bisognerebbe interrogarsi su quali strumenti avesse il giudice per dire che i dati scientifici presentati non erano corretti.” La questione, ha osservato, “diventa interna al mondo scientifico per un verso e, dall’altro, riguarda il modo in cui i periti sono selezionati“. Secondo Santosuosso “il giudice non puo’ avere la preparazione scientifica per risolvere dilemmi di tipo specialistico, ma la Corte Costituzionale ha detto che deve fare riferimento a quello che la comunita’ scientifica riconosce come lo stato dell’arte in un dato settore”. 

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