Nasce all’Istituto europeo di oncologia di Milano, sviluppato completamente ‘in house’, un super-test che analizza per la prima volta in un unico chip tutte le 115 mutazioni genetiche finora note associate alla probabilità di ammalarsi di cancro. Un esame “rapido, preciso ed economicamente sostenibile”, figlio della tecnologia di frontiera Ngs (Next Generation Sequencing) e in grado di mappare il rischio genetico ereditario di tumore, spiegano oggi i vertici dell’Irccs fondato da Umberto Veronesi. La nuova analisi, rimborsata ai pazienti con familiarità per tumore accertata da un genetista, dall’8 maggio – World Ovarian Cancer Day – sarà offerta gratuitamente per un anno a tutte le donne operate in Istituto per tumore all’ovaio. E l’obiettivo finale è quello di “creare per ognuno un ‘Passaporto genetico’: un microchip, anzi un Oncochip – lo chiama il direttore Ricerca Ieo, Piergiuseppe Pelicci – che contiene tutti i suoi dati molecolari di competenza oncologica”. Un documento d’identità informatico, chiave per impostare strategie personalizzate di prevenzione, diagnosi e cura. Si realizza così nell’Irccs di via Ripamonti il sogno americano della ‘Precision Medicine Initiative’ lanciata dall’ex presidente Usa Barack Obama. “La nostra attività di Genomica clinica ci pone in linea con il movimento mondiale della medicina di precisione”, afferma il direttore scientifico dell’Ieo, Roberto Orecchia. Nel febbraio 2015, dopo aver raccolto il testimone passatogli da Veronesi, presentando alla stampa i progetti al 2020 l’esperto aveva espressamente fatto riferimento al programma di sequenziamento del genoma di 1 milione di cittadini statunitensi varato da Obama. “Questa – dice ora – è la realizzazione concreta di quanto annunciato quel giorno”. Un pezzo di ‘Obamacare’ a Milano. (AdnKronos)