Il 27,3% della copertura per le donne e il 12% per i maschi. Sono questi i dati, al 30 dicembre 2016, forniti dalla Regione siciliana in merito al vaccino anti papilloma virus. Un vaccino “fondamentale – spiega all’Adnkronos Mario Palermo, direttore del Dipartimento attività sanitarie e osservatorio epidemiologico (Dasoe) Igiene pubblica e rischio ambientale dell’assessorato alla Salute – e per il quale dobbiamo fare i conti con una vaccinazione incrementale”.
Il piano vaccinale per il papilloma virus – principale causa del tumore al collo dell’utero e unico vaccino anti cancro al momento a disposizione – è stato infatti modificato nel corso degli anni. La Sicilia è stata, nel 2007, una delle prime regioni italiane a offrire la vaccinazione gratuita a tutte le ragazze che avevano compiuto 11 anni e quindi nate nel 1996. “Oggi – aggiunge Palermo – il vaccino è gratuito per tutte le donne fino ai 26 anni e presto verrà esteso fino ai 48 anni”.
Per tutte le altre, la Regione offre la possibilità di vaccinarsi secondo la formula del co-payment, comprando la dose di vaccino direttamente nelle Asp a un costo di 36 euro. Le dosi da somministrare sono tre, nell’arco di circa sei mesi. Perché il vaccino sia però davvero efficace, spiega Palermo, “è indispensabile che si vaccinino entrambi i sessi. Il papilloma virus infatti si trasmette per via sessuale e se i maschi non sono vaccinati il virus continua a circolare. Dobbiamo raggiungere una copertura almeno del 70%”. Per questo, in Italia, la vaccinazione gratuita è stata estesa anche al sesso forte. “La Sicilia è stata fra le prime regioni ad offrire, nel 2012, la possibilità ai ragazzi di vaccinarsi in regime di co-payment e da gennaio 2015 il nuovo piano vaccinale ha inserito il vaccino Hpv gratuito anche per gli adolescenti fra gli 11 e i 15 anni”.
Attualmente il vaccino a disposizione è un quadrivalente che include due sierotipi altamente oncologici e due, spiega il dirigente dell’assessorato regionale alla Salute, “che prevengono i condilomi acuminati che danno dolori e impotenza“. Ma la Regione sta lavorando per potenziare la sua offerta. “Da quindici giorni – aggiunge Palermo – è uscito in Italia un vaccino nonovalente che in Europa al momento è in uso solo in Germania e che in grado di coprire un maggior numero di tipologie di papillomavirus”. Palermo ha già pronto un decreto per inserirlo nel piano vaccinale e sostituirlo all’attuale quadrivalente. “Ho saputo che molte famiglie non vaccinano i loro figli perché aspettano il nonovalente e non posso farle aspettare ancora – afferma – Entro la settimana prossima conto di portare il decreto sul tavolo dell’assessore per la firma”.